cancello di Romanelli Raffaello (sec. XX)

cancello,

Cancello rettangolare issato su recinto. La ringhiera è composta da elementi quadrati alternati ad elementi rettangolari. I primi sono formati al centro da una croce greca iscritta in un cerchio, dal quale si dipartono quattro doppie volute al centro delle quali quattro foglie orate si congiungono con i quattro angoli del quadrato. Un secondo cerchio si inserisce fra le volute e il primo cerchio, distanziato da quest'ultimo con l'inserimento di quattro cerchietti. L'elemento verticale inscrive una foglia stlizzata con apice ottuso

  • OGGETTO cancello
  • MATERIA E TECNICA ferro/ battitura
  • ATTRIBUZIONI Romanelli Raffaello (1856/ 1928): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta della tomba della famiglia Piccioli. La prima sepoltura risale al 9 aprile 1890, giorno in cui fu tumulato Alberto Piccioli, ed è questa data da considerare il termine post quem del monumento. Come da comunicazione orale della figlia di Beatrice Piccioli, la tomba fu realizzata da Raffaello Romanelli. Benché la stele non rechi a vista la firma, essa è a lui stilisticamente ascrivibile. È ipotizzabile che Romanelli eseguisse la stele fra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, mentre la realizzazione dei parapetti come del cancello in ferro battuto fu probabilmente affidata a botteghe e officine specializzate in un secondo momento, quando cioè la tomba venne ampliata per diventare sepolcro di famiglia. Infatti vi è una evidente discrepanza fra la realizzazione della stele e quella dei parapetti. Quest'ultimi si compongono di più elementi assemblati, scolpiti in maniera semplificata e lineare. Il motivo della foglia stilizzata presente sui parapetti è ripreso nel cancello in ferro battuto, a dimostrazione di una unità della realizzazione. La stele invece è scolpita in un blocco marmoreo monolitico. Dallo zoccolo squadrato alla fascia con i girali sino alla stele in forma di ammasso roccioso, tutto è scolpito su un unico blocco. Già questa caratteristica, che sottintende una straordinaria perizia tecnica, conferma il modo di operare di Romanelli. A tal proposito si possono confrontare i monumenti sepolcrali firmati dallo scultore nello stesso cimitero (cfr. schede OA n. 0900302960 e n. 0900302974) anch'essi completamente realizzati da un unico blocco marmoreo. La qualità dell'opera inoltre si coniuga all'idea compositiva. La progressiva messa a fuoco dell'immagine va di pari passo con la materia che dallo stato di abbozzo arriva sino al finito, in un andamento che va da sinistra a destra, dal basso verso l'alto, dal retro verso il fronte. Così la stele si presenta in forma di ammasso roccioso, sul fronte prende forma l'immagine di un angelo accovacciato in atto di porgere un festone di fiori su un libro chiuso sul quale è incisa la scritta Requiem. Tra la figurazione e lo zoccolo è scolpita una fascia con girali e fiori. La singolarità appunto di questa realizzazione scultorea è che sia la fascia a motivi fitomorfici che l'angelo vanno dall'informe al non-finito al finito in un movimento degradante da sinistra verso destra. Tutto ciò va inteso nel senso di una simbolizzazione del rapporto fra la vita e la morte con quello ascensionale tra la materia grezza e la forma. Sullo scadere del secolo, tale idea è espressa nelle opere di uno scultore di cultura simbolista come Leonardo Bistolfi. Ma se Bistolfi opera una cesura con la scultura Bieder e verista tardoottocentesca, qui Romanelli non è altrettanto innovativo rispetto alla tradizione bartoliniana che ancora tanto peso ha nella sua scultura. Senza dubbio questa stele è da considerarsi il modello dal quale presero avvio le infinite repliche con piccole varianti che tempestarono i cimiteri fiorentini per tutta la prima metà del secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900302951-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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