storie della vita di San Pietro

dipinto, 1400 - 1424

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Pietro Di Miniato (e Aiuti)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Gerini Niccolò di Pietro
  • LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le pitture murali furono scoperte sotto lo scialbo durante i restauri alla chiesa terminati nel 1902 sui quali ci ragguaglia Gaetano Guasti (cfr. bibl.). Lo storico pratese ricorda che nel 1755 fu innalzato un nuovo altare e in quell'occasione fu tamponata la finestra originale al centro dell'abside e se ne aprirono due ai lati "facendo andare fra i calcinacci" una parte degli affreschi con le storie di San Pietro. Non è tuttavia noto se furono coperti da calce in quell'occasione oppure lo erano già in precedenza. Si deve al recente intervento della fine degli anni Sessanta il ripristino dell'impianto originario dell'abside con la liberazione dell'arco a centina acuta che occultava la cappella e il restauro degli affreschi superstiti nella volta e nel registro superiore delle pareti. Tace sull'autore il Guasti, M. Pittaluga, occupandosi del tabernacolo di Sant'Anna di Figline li assegna dubitativamente a Niccolò di Pietro Gerini alla cui scuola li accosta il Gurrieri, mentre il Marchini li ricorda genericamente come opera del XIV secolo. Nella scheda ministeriale del 1970 L. Bellosi, individuandone le coordinate culturali, afferma che sono " opera di un pittore memore ... di Agnolo Gaddi, ma che presenta dei caratterismi tipici di alcuni pittori pratesi degli inizi del Quattrocento, fra i quali Pietro di Miniato" e tale assunto viene riproposto dallo studioso nel recente saggio sulle arti figurative in terra di Prato. Pietro di Miniato è infatti, insieme al fratello Antonio, protagonista in ambito pratese di numerose imprese pittoriche ad affresco, a partire dallo scorcio del Trecento fino a tutto il terzo decennio e forse oltre. Formatosi nella cerchia di Agnolo Gaddi, autore dell'impresa più prestigiosa in Prato, la decorazione della Cappella del Sacro Cingolo nella Cattedrale (1392-1395), Pietro di Miniato dimostra ancora nel polittico dipinto per disposizione testamentaria di Francesco Datini del 1410, oggi nel Museo Civico della città, la sua educazione tutta gaddiana, mentre nel più tardo tabernacolo della Romita databile al 1418-1423, i cui pagamenti documentano la collaborazione con il fratello Antonio, si aggiorna ai ritmi goticheggianti alla Lorenzo Monaco rendendo più tenera la tavolozza. Il 'corpus' del pittore è stato di recente ampliato dalla Neri Lusanna che ha attribuito a Pietro la decorazione della Sala Capitolare del San Domenico di Prato, con Storie della vita di San Domenico, ed ancora la decorazione molto frammentaria dell'abside della chiesa di San Pietro a Iolo con scene del santo eponimo. Sono individuabili, ci pare, vicinaze stilistiche e tipologiche negli affreschi dell'abside figlinese e l'analogo ciclo nella chiesa di Iolo: ambedue tuttavia mal giudicabili per lo stato frammentario delle pitture. Peraltro gravano sugli affreschi in esame gli effetti di una routine artigianale plausibilmente da mettere in relazione con la collaborazione di Antonio, la cui figura, per la Neri Lusanna,è da ritenersi quasi esclusivamente quella di un gregario e quindi responsabile dei brani pittorici che più rivelano uno scadimento di qualità esecutiva. Comunque quella dei Miniati si configura come una bottega che poteva "soddisfare le richieste meno sofisticate sfruttando la vocazione all'illustrazione e alla narrazione" (Neri Lusanna) come nel ciclo di dipinti a verdaccio e nel trittico affrescati nella cappella di santo Stefano nelle 'volte' della Cattedrale di Prato da collocarsi nel terzo decennio. Anche gli affreschi della Pieve di Figline ci paiono accostabili a tali soluzioni formali e databili allo stesso torno di tempo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900301214-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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