cippo - a pilastro di Mattei Francesco (sec. XIX)
cippo a pilastro
post 1860/01/26 - ante 1878
Mattei Francesco (notizie 1832-1873)
notizie 1832-1873
Cippo a pilastro su basamento a sezione quadrata poggiante su base con modanature a toro e ornato sull'apice da un vaso ad urna con piede e bordo superiore rifiniti da modanature a toro. Coperchio a calotta liscio
- OGGETTO cippo a pilastro
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ scultura/ incisione
marmo/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Mattei Francesco (notizie 1832-1873): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tipologia del monumento funebre a pilastro sormontato da urna deriva dalla scultura romana, dove era tuttavia preferito quello a colonna e fu molto usata nel corso dell'Ottocento. La presenza dell'urna su colonna o pilastro, già comunemente usata in Inghilterra nel tardo Seicento e nel Settecento, si affermò nella scultura cimiteriale di ascendenza neoclassica in tutta Italia verso i primi decenni dell'Ottocento (cfr. M.S.LILLI, Aspetti dell'arte neoclassica. Sculture nelle chiese romane 1780-1845, Roma 1991) ed ebbe da quel momento grande sviluppo fino al 1868, quando, col divieto di cremazione imposto dalla chiesa cattolica, il motivo dell'urna divenne blasfemo e fu progressivamente abbandonato anche dagli anglicani anticonformisti (gli altri avevano incominciato a rimpiazzarla con la croce già dal 1850) che ne avevano fatto un uso maggiore rispetto ai defunti di fede catolica (cfr. N. PENNY, Symbol and Style in English century sepulchral sculpture, in "La scultura del XIX secolo", Atti del Congresso, Bologna 1979, Bologna 1984, a cura di H. W. JANSON, pp. 189-198). Di Francesco Mattei, lo scultore che eseguì questa tomba, si sa soltanto che, nella Guida scientifica, artistica e commerciale della città di Firenze (anno I della pubblicazione 1873-74, Firenze 1873, p.134), è classificato, come ornatista, fra gli scultori con bottega in via Solferino, 2. Dal gran numero di sue opere a carattere seriale presenti nel Cimitero degli Inglesi, si deduce comunque una sua specializzazione nel genere della scultura cimiteriale anche in considerazione della ripetizione di medesime tipologie e della loro desunzione dal repertorio neoclassico diffuso un po' dovunque nei cimiteri europei del periodo. Lo testimonia il confronto con la tomba di Cristine Kind del 1815 nel cimitero di Dresda. Elisa Prevost, la donna sepolta nella tomba, era la madre di Edouard Prevost (cfr. scheda n. 09/00300723) che fu attivamente impegnato all'interno del Concistoro della Chiesa Evangelica Riformata (cfr. G. DALGAS, Notice Historique sur le Cimetiére de l'Eglise Évangelique Réformée de Florence à Porta Pinti, Firenze 1877)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso non cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900300717
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI fronte del pilastro - ICI REPOSE / LA MEILLEURE DES MÈRES / ELISA PREVOST PATRY / NÈE À GENEVE LE 15 JUIN 1790 / DECEDÈE À FLORENCE LE 26 JANVIER 1860 / SA FOI VIVE / EN JESUS CHRIST / L'A SOUTENUE / PENDANT VINGT ANNÉES / DE SOUFFRANCE / SON REDEMPTEUR EST VIVANT - lettere capitali/ numeri arabi -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0