oculo - bottega fiorentina (ultimo quarto sec. XIV)

oculo, 1385 - 1395

L'oculo è inserito entro una cornice quadrata

  • OGGETTO oculo
  • MATERIA E TECNICA pietra forte/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Marino Marini
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Pancrazio ora Museo Marino Marini
  • INDIRIZZO piazza S. Pancrazio, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La primitiva chiesa che, secondo una citazione del Villani, era gia` presente nell'805 tra le chiese extraurbane di Firenze, nel XII secolo passò dai frati regolari alle monache benedettine. Solo nel 1235 subentrarono i vallombrosani, sotto i quali dal 1369 presero avvio i lavori di ampliamento e trasformazione della chiesa. Le prime notizie che si trovano sui lavori risalgono agli ultimi anni del '300 (1376-1407), e riguardano il completamento del corpo della chiesa e la costruzione definitiva delle cappelle absidali. Successivamente nel 1417 furono compiute le sagrestie, la nuova copertura (1435-1444), infine il chiostro col dormitorio e il refettorio dei monaci (1447-1456). Tutti i lavori successivi a questi anni riguardano gli arredi della chiesa e dei sotterranei. Dai manoscritti del convento (ASF, conv. soppr. 88, ms. 62) dove sono registrati i lavori dal 1399 al 1407, si ricava che questi furono affidati per le cappelle absidali ai maestri Vanni di Filippo da Rovezzano e Bruno da Settignano e, per la cappella Maggiore, a Leonardo di Giovanni Landi, a Bartolommeo di Filippo Bernotti e a Gherardo di Salvatore che subentrò a Vanni di Filippo al momento della sua morte. Tutte le parti scultoree furono affidate agli scalpellini Checco di Mantuccio, Niccolò di Fecco, Checco di Lorenzo e altri aiuti che portarono a compimento i pilastri d'angolo della cappella Maggiore, le paraste, e si procurarono le pietre per i sovrastanti capitelli e per i peducci di ribattuta delle volte, abbinando la pietra serena e la pietra forte. La conduzione di questi lavori avvenne sotto la direzione dell'abate Lorenzo. Il completamento della struttura della chiesa e la costruzione del nuovo convento avvennero invece all'epoca dell'abate Lorenzo Toschi, che fu a capo del convento dal 1429 al 1460. L'aspetto attuale della chiesa è dovuto al rifacimento tra il 1752-1755 con la direzione dell'architetto Giuseppe Ruggieri e descritto dal Richa. A cinquant'anni di distanza dall'ultimo restauro nel 1808 la chiesa fu soppressa e privata delle sue opere per divenire sede della Regia lotteria. In seguito passò alla Manifattura dei tabacchi e infine divenne magazzino militare. Oggi a testimoniarne la sua esistenza, rimangono la facciata, e le due cappelle di patronato dei Rucellai. Questo rosone (come si puo` confrontare da un disegno del Pinamonti che riproduce la chiesa prima delle ristrutturazioni settecentesche e` la testimonianza che il rifacimento della facciata riguardo` la parte inferiore e solo parzialmente quella superiore. Da un documento d'archivio (ASF conv. soppr. 88 ms. 57, c. 3) si ricava che nel febbraio del 1393 veniva fatta la convenzione per l`occhio della facciata da parte dell'abate Lorenzo. Questi commissiono` al frate Francesco Naddazzi in presenza del frate Domenico da Certosa, una vetrata che rappresentasse l'intera figura di San Pancrazio. Il pagamento sarebbe stato di 28 fiorini d'oro e 30 soldi, escludendo le spese di materiale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900298410
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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