ritratto di Francesco Sforza

miniatura, ca 1490 - ca 1496

Ritratti: Francesco Sforza. Abbigliamento

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Birago Giovan Pietro (notizie 1471-1513)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Antonio Da Monza
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La personalita' di Giovan Pietro Birago e' stata studiata e riscoperta solo in tempi relativamente recenti. Artista in grande favore presso gli Sforza,curiosamente la sua opera ebbe la ventura di essere attribuita in tempi successivi a ben tre artisti diversi, e solo la scoperta della sua firma sui frammenti di miniature conservate agli Uffizi (inv. 1890, n. 843) e nella "Sforziade" della Biblioteca di Varsavia - entrambe opere della maturita' - dopo una operazione critica di mezzo secolo, ha permesso di recuperare al Birago un notevole gruppo di testi tra i piu' significativi dell'ambiente miniatorio lombardo della fine del Quattrocento. Il gruppo di miniature, riferite inizialmente insieme ad altri testi ad Antonio da Monza, frate miniatore che si firma nella "Pentecoste" dell'Albertina di Vienna, furono poi attribuiti da Malaguzzi Valeri ad un anonimo artista, a lui vicino ma dissimile per modi e cultura, il cosiddetto "Maestro del libro d'ore di Bona di Savoia" , o "Pseudo Antonio da Monza". Infine il D'Ancona suggeri' il nome dell'incisore Zoan Andrea da Mantova in base alle notevoli analogie riscontrate tra un gruppo di incisioni conservate presso il Gabinetto delle Stampe di Roma e le candelabre del libro d'Oro di Bona Sforza edito dal Warner nel 1894. Gia' la Calabi rilevando la firma del Birago su tre corali del Duomo Vecchio di Brescia,diede un efficace e decisivo contributo per ricostruire la fisionomia culturale dell'artista che i documenti editi dall'Adda e dal Carta descrivono operoso e tenuto in grande stima presso la corte degli Sforza. A spiegare il non facile aggancio tra l'attivita' giovanile attestata dai Corali bresciani (1471-74) e quella della maturita', cui questo gruppo di miniature appartiene, e in cui il Biraghi assume il ruolo di massimo interprete della cultura classicistica e bramantesca in Lombardia, interviene la produzione di incisioni dell'artista, svolta quasi certamente a stretto contatto con Zoan Andrea da Mantova, attivo a Milano dal 1476 e portatore di valenze mantegnesche. Di qui inoltre la successiva confusione tra le due personalita' culturali. La critica moderna puo' avvalersi di una prova risolutiva in favore del Birago, reperibile nel privilegio concesso all'artista da Ludovico XII, il 7 aprile 1506, dove si parla di "alcuno designo stampato de mano del suprascripto prete Io Petro, Tagliato in arame de bolino, sive intagliato in legno, con el signo dilla gloriosissima Vergine Maria, o vero senza signo... " sigla che compare in varie incisioni del corpus a lui riferito
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900293620
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario 1890, n. 4429
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • ISCRIZIONI in alto, sul listello dorato - FRAN SFOR VICE - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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