motivo decorativo a rosette
soffitto a cassettoni
ca 1472 - ca 1476
Benedetto Da Maiano (bottega)
1442/ 1497
Soffitto scompartito a cassettoni
- OGGETTO soffitto a cassettoni
-
MATERIA E TECNICA
legno, intaglio
stucco/ pittura
-
MISURE
Lunghezza: 23.50 m
Larghezza: 17 m
-
ATTRIBUZIONI
Benedetto Da Maiano (bottega): parziale esecuzione
-
ALTRE ATTRIBUZIONI
Michelozzo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Un primo stanziamento di denaro destinato a rimodernare la "Sala Grande del Consiglio", come allora veniva chiamata la Sala dei Dugento, risale al 20 aprile del 1469. La somma stabilita venne pero' subito stornata ad altre opere pubbliche di carattere militare. La delibera con la quale si decise l'inizio dei lavori risale dunque a qualche anno più tardi, precisamente al 12 giugno 1472. Altro denaro fu inoltre stanziato il 5 aprile 1474. I lavori prevedevano il rimodernamento e l'arredo della sala destinata al consiglio, situata al primo piano del nucleo trecentesco del palazzo, e la divisione in due ambienti destinati ad usi diversi, del grande vano corrispondente al secondo piano: la Sala delle Udienze e la Saletta, attuale Sala dei Gigli. Nella serie di documenti che testimonia l'intervento suddetto sono citati vari artisti ed artigiani che lavorarono ai "palchi di legname intagliato" approntati mediante arditi accorgimenti tecnici. Sono ricordati i fratelli Benedetto e Giuliano da Maiano, Francesco di Giovanni detto il Francione e i fratelli Marco, Domenico e Giuliano del Tasso appartenenti ad una celebre famiglia di legnaioli. Anche il Vasari annovera tra le opere di Benedetto, architetto e scultore, il progetto e la realizzazione del soffitto della Sala del Consiglio che fu il primo dei lavori commissionati ad essere eseguito. Evidentemente ispirato al motivo dei lacunari che ornano l'imbotte dell'Arco di Tito, si distingue dagli altri per la semplicità e la raffinatezza, e proprio per queste caratteristiche il Venturi lo considerò una delle opere più belle di Michelozzo. Per bilanciare la divisione in due ambienti del vano soprastante, ottenuta con un notevole artificio tecnico, il nuovo palco fu collocato dal Maiano ad una quota più bassa dell'originale soffitto portante trecentesco, tuttora in loco ma non visibile perchè completamente coperto, tanto che le finestre quadrate che davano luce alla volta della grande sala rimasero inutilizzate perchè chiuse fra i due soffitti.***
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900293073
- NUMERO D'INVENTARIO Palazzo Vecchio, Catalogo delle cose d'arte, nn. 79, 80
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
1998
1999
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0