angelo
statua
1568 - 1590
Soggetti sacri. Figure: Angelo. Abbigliamento: all'antica
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
terracotta/ modellatura
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ATTRIBUZIONI
Tibaldi Pellegrino Detto Pellegrini (e Aiuti): disegno e esecuzione
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Sansovino, Jacopo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio, collezione Loeser
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I due angeli, stilisticamente incompatibili con l'attribuzione a Jacopo Sansovino proposta dal Lenzi (1934), sono segnalati da un'annotazione a lapis nello stesso catalogo come opere eseguite per il duomo milanese. Effettivamente vi sono indiscusse affinità stilistiche con due angeli del museo del Duomo di Milano, pubblicati sul catalogo con i numeri 167 e 168, a cominciare dalla materia, misure e dalla base pentagonale per seguire con la simile fattura arrotondata delle ali, la fissità del volto e il modo cadenzato delle pieghe. Rossana Bossaglia nelle schede suddette (1978) e nello studio relativo (1973) riferisce i due modelli milanesi al disegno di Pellegrino Tibaldi destinandoli al recinto marmoreo del coro con la datazione al 1582-1583, in base ai documenti relativi alle statuette finite. L'insieme fu progettato dall'artista nel 1567 all'inizio del suo periodo milanese, chiamato da Carlo Borromeo a dirigere i lavori della cattedrale, incarico che sostenne fino alla morte dell'arcivescovo nel 1584 (Bassaglia, Romanini, 1973). Dai documenti risulta che la maggior parte dei modelli per gli angeli erano in lavorazione fra il 1573 e il 1580 (Bossaglia, 1973, Venturi, 1937), alcuni eseguiti da Francesco Brambilla collaboratore del Tibaldi: furono realizzati nella versione definitiva in marmo a partire dal 1582-1583 da un gruppo di scultori elencati dalle fonti, di cui non è possibile distinguere le mani. Ma a queste ipotesi della Bassaglia va obbiettato che i due angeli Loeser e i due simili del museo milanese si diversificano dagli altri modelletti conservati nello stesso museo e soprattutto dagli angeli finiti del recinto. L'ipotesi che si tratti quindi di un'altra destinazione sempre all'interno della fabbrica del duomo è sostenuta infatti da Giancarlo Gentilini (com. or.) per il quale sarebbero i probabili modelli per alcuni degli otto angeli che portano gli strumenti della passione nel tempietto bronzeo sull'altare. Nell'ambito della risistemazione dell'interno del duomo di Carlo Borromeo, l'altare e con esso la funzione liturgica divenne il nuovo "centro ideale e visivo" (Romanini, 1973). A tale scopo il Tibaldi fu incaricato del progetto che comprese queste piccole figure (Venturi, Rocco). I documenti registrano un lungo e complesso iter esecutivo iniziato con l'ideazione nel 1568 e terminato solo nel 1600 da Andrea Pellizzone (1559-1602). L'ipotesi di Gentilini, il cui studio di prossima pubblicazione offrirà ulteriori precisazioni, ci sembra assai calzante, e contrariamente agli studi citati, prende in considerazione anche questi bellissimi modelli Loeser
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900293029
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1998
1999
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0