monumento funebre di Dosio Giovanni Antonio (sec. XVI)
monumento funebre,
1574/ 1577
Dosio Giovanni Antonio (1533/ Post 1609)
1533/ post 1609
Zoccolo, lapide, corte paraste laterali, arca
- OGGETTO monumento funebre
-
ATTRIBUZIONI
Dosio Giovanni Antonio (1533/ Post 1609)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I lavori per la cappella, iniziata nel 1576 subito dopo il ritorno del Dosio da Roma nel novembre del 1575, si protrassero per circa quattro anni, senza ritardi e interruzioni, contrariamente a quanto avveniva per la maggior parte dei complessi rinascimentali. La data di inizio dei lavori è testimoniata anche da una scritta sul verso di un disegno degli Uffizi (GDS 2845/A). Ma da una lettera del 1574, indirizzata al Gaddi, anteriore cioè al rientro dell'architetto a Firenze, si ricava che il Dosio già da tempo lavorava a questo progetto e che per esso era già stato eseguito un modello ligneo opera di un certo Maestro Luigio del quale nella lettera stessa il Dosio lamenta il danneggiamento da parte di ignoti. Le iscrizioni sulle lapidi ai piedi dei monumenti sepolcrali dei membri della famiglia Gaddi recano la data 1577 che compare anche sugli affreschi della volta. Ciò indica che i lavori terminarono in quell'anno. Durante la costruzione della cappella fu scoperta la tomba di Fra' Remigio de' Girolami, discepolo di Tommaso d'Aquino e amico di Dante, morto nel 1319, le cui spoglie furono collocate sotto l'altare al centro della cappella, come indica l'iscrizione nello stesso luogo. Il Dosio è responsabile dell'intero complesso, dal disegno dei marmi intarsiati del pavimento (GDSU 2035/A) fino agli stucchi della volta, alle forme complesse dei quali dovettero adattarsi gli affreschi di Alessandro Allori rappresentanti storie di San Girolamo. Anche l'esecuzione dei rilievi di Giovanni Bandini, facenti parte dei monumenti sepolcrali ai due lati della cappella, e la scelta del dipinto da collocare sulla parete di fondo, la "Resurrezione della figlia di Jairo" del Bronzino, avvennero sicuramente sotto la supervisione dell'architetto. L'intero complesso reca dunque l'impronta unitaria del Dosio, episodio quasi eccezionale per un'epoca in cui prevalevano le imprese collettive. La ricca serie di disegni preparatori conservati al Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi testimonia l'evoluzione del progetto da forme iniziali più pesanti alla soluzione finale pacatamente michelangiolesca, ispirata soprattutto alle Cappelle Medicee e al vano d'ingresso della Biblioteca Laurenziana
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900285813
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2000
2006
2022
- ISCRIZIONI sulla lapide - DOM/ AEMILIAE RODULFIAE CONIUGI CARISSIMAE/ SINIBALDUS ET LUCVRETIAE FILIOLIS SUAVISSIMIS / INIQUO FATO EXTINCTIS/ NICOLAUS GADDIUS MOESTISSIMUS M.P. AN. M.D.LXXXVII/ AEMILIA VIX. ANN. XX M. VIII D. XIX OB. XI K IAN. MDLXIII/ SINIBALDUS VIX. M. V D. XXV H. VI OB. PRID K. APR MDLXIIII/ LUCRETIA VIX ANN. X M. VI D. XIX H. I OB. VIII ID IAN. MDLXIX - lettere capitali - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0