ultima cena
dipinto murale staccato,
ca 1516 - ca 1517
n.p
- OGGETTO dipinto murale staccato
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ATTRIBUZIONI
Bazzi Giovanni Antonio Detto Sodoma (1477/ 1549)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco ritrovato nel 1895 in cattive condizioni sotto un'antica intonacatura (Diego di Sant'Ambrogio), nell'ex refettorio del monastero, al tempo trasformato in abitazione del parroco, è ricordato da Vasari nella vita del Sodoma: 'Capitando poi a Firenze, un monaco de' Brandolini, Abate del Monastero di Monteoliveto ... gli fece dipingere a fresco nella facciata del refettorio alcune pitture. Ma perchè come trascurato le fece senza studio, riuscirono sì fatte, che fu uccellato, e fatto beffe delle sue pazzie da coloro che aspettavano che dovesse fare qualche opera straordinaria, nei giorni del Palio di San Bernaba'. Su questa testimonianz si è giustamente orientata la critica, a cominciare dallo stesso Milanesi che nell'apparato critico alla vita vasariana dell'artista, indica una lettera del 18 giugno 1515 di Jacopo V d'Appiano signore di Piombino a Lorenzo de' Medici duca di Urbino,raccomandandogli il Sodoma che veniva a Firenze per far correre i suoi cavalli. (Vasari-Milanesi). Lo Hobart Cust appurò nelle carte d'archivio del convento, che Isidoro Brandolini fu abate dal maggio 1515 al maggio 1517 e successivamente dal 1520 al 1522, ciò confermando le notizie di Vasari. Stilisticamente il dipinto può essere ben riferito intorno al 1515 anno indicato dalla lettera (S. Barnaba ricorre l'11 giugno e il palio si correva anche per S.Giovanni, il 24 giugno): tale è anche l'opinione di Carli che specifica come il Sodoma fu a Firenze dopo l'11 ottobre 1515 e gli inizi del 1516; inoltre il pittore entro il gennaio 1517 fu insignito a Firenze del titolo di cavaliere da Papa Leone X, che fu in città dal 30 novembre 1515 al 17 febbraio 1516. Sull'affresco, e forse sulla sua stessa ricopertura, può avere pesato il giudizio negativo di Vasari. Pur frammentario, si ha modo di osservare la straordinaria impostazione prospettica del cenacolo, che richiama, anche nei balaustri e nel pavimento di marmi policromi, l'impianto spaziale delle 'Nozze di Alessandro e Rossane', che il Sodoma affrescò a Roma nella camera nunziale di Agostino Chigi alla Farnesina. Il confronto con questo ciclo, in cui forti sono le influenze raffaellesche, variamente datato dalla critica al 1509-1510, 1515-1516 e più di recente al 1516-1518 (data quest'ultima accettata anche dal Carli), mi sembra meglio precisare la data di esecuzione del cenacolo in esame. In esso vi si nota una ripresa dall'Ultima cena del Ghirlandaio per il Convento di San Marco, e una forte ripresa leonardesca specie nella testa di Giuda. Questa fu la terza commissione olivetana del Sodoma, che aveva già lavorato nel monastero di S.Anna in Camprena fra il 1503 e il 1504 (Carli), e alle 26 storie benedettine del chiostro di Monteoliveto Maggiore, casa madre dell'ordine, dal 1505 al 1508
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900283876
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0