Formata da una finta corda intrecciata e annodata

  • OGGETTO grata
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
  • ATTRIBUZIONI Rossellino Bernardo (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Spirito
  • INDIRIZZO piazza S. Spirito, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tomba di Neri Capponi e' l'opera piu' antica destinata alla chiesa brunelleschiana. Essa infatti fu con molta probabilita' realizzata per la precedente chiesa (sostituita poi dall'attuale sagrestia) nella quale i Capponi avevano una loro cappella dedicata a S. Nicola di Bari. Nel testamento del 1450 Neri Capponi chiedeva di essere sepolto in S. Spirito nella tomba paterna. L'opera probabilmente realizzata subito dopo la sua morte, non pote', nella nuova chiesa brunelleschiana data l'irregolarita' nella costruzione, essere collocata nella nuova cappella dei Capponi se non dopo il 1480, anche se Gino Capponi (figlio di Neri) aveva ottenuto il patronato della cappella gia' dal 1459. L'unico documento rimasto riguardante la tomba e' datato al 1488, anno in cui fu deciso di radere al suolo la vecchia chiesa per far spazio alla nuova sagrestia. In questo stesso anno gli eredi Capponi ottennero il permesso di aprire il muro della cappella per installare una grata in bronzo che rendesse visibile la tomba. Il documento pero' non riporta se la tomba sia rimasta invisibile fino a quel momento dietro al muro della cappella o se la sua installazione sia coincisa con la sistemazione della grata. Derivanti dalla struttura stessa della tomba, sono state formulate varie ipotesi (cfr. Schulz) sulla collocazione del sarcofago prevista nel progetto originale. Dal momento che e' impensabile credere che il sepolcro fosse stato inteso per essere collocato dietro il muro della cappella, allo stesso modo non si puo' pensare (per le sue parti lisce o parzialmente non finite) che fosse stato concepito isolato per essere posto al centro della cappella. Il sarcofago poteva essere stato ideato sollevato su quattro piedi, come si vede nella tomba del Beato Angelico Mazzinghi nella chiesa del Carmine. Oppure la tomba poteva essere inserita come quella di Filippo Strozzi in S. Maria Novella, in una nicchia. In questo caso, avrebbe poggiato su una base con iscrizione come la tomba di Giovanni e Piero dei Medici del Verrocchio in S. Lorenzo. La terza ipotesi e' che originariamente il sepolcro avrebbe potuto essere un arcasolio del genere della tomba Srozzi nella sagrestia di S. Trinita. Il tipo di arme del defunto, sul coperchio, circondata da una ghirlanda, riappare simile nella tomba di Orlando de' Medici alla SS. Annunziata, in quella di Giannozzo Pandolfini alla Badia, e nella tomba di Filippo Inghirami. Questa di Neri Capponi e' la prima tomba rinascimentale contenente un ritratto. Anche sui sarcofaghi romani sono rappresentati dei putti alati che sostengono il medaglione con il ritratto, ma il defunto e' solitamente a differenza di questo, rappresentato di fronte con una mano sul petto. Un'altra fonte e' rappresentata senz'altro dalle monete antiche e dalle maschere mortuarie. L'attribuzione a Bernardo Rossellino (o alla sua bottega) non e' testimoniata da documenti ne' da fonti antiche. Il progetto, secondo la Schulz, non puo' essere suo: il confronto con la decorazione della tomba di Orlando dei Medici rivela un disegno meno regolare e un'esecuzione meno plastica. Il ritratto di Neri ricorda nello stile il busto di Giovanni Chellini (1456) di Antonio Rossellino conservato al Victoria & Albert Museum. La Schulz attribuisce di conseguenza il tondo ad Antonio che lo avrebbe eseguito nel periodo di collaborazione nella bottega del fratello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281788-2
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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