Tre formelle rettangolari con cornici, separate da lesene

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Bandinelli Bartolomeo Detto Baccio Bandinelli (1493/ 1560)
    Bandini Giovanni Detto Giovanni Dell'opera (1540 Ca./ 1599)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il recinto dell'aitare maggiore del Duomo fu eretto in sostituzione di uno preesistente in legno fatto su progetto del Brunelleschi tra il 1437 e il 1439. Nel 1547 si provvide a costruire un nuovo recinto in marmo, di cui quello ancora in loco in Duomo è quanto resta, poiché, come riferisce il Vasari, originariamente esso era sormontato da pilastri e colonne sostenenti una balaustra di coronamento ed era ornato alle estremità da archi retti da colonne ioniche. La parte architettonica fu progettata da Giuliano di Baccio d'Agnolo mentre le lastre con i rilievi sono opera di Baccio Bandinelli in collaborazione con Giovanni Bandini, che portò a termine l'opera dopo la morte del Bandinelli nel 1560. Il recinto subì un restauro dopo il 1842 che ne alterò profondamente l'aspetto: vennero infatti eliminate le colonne, gli archi e la balaustra di coronamento mentre ventiquattro degli ottantotto rilievi eseguiti in totale furono tolti e trasferiti in una stanza del palazzo dell'Opera per essere poi trasportati, nel 1891, nel nuovo museo dell'Opera di S. Maria del Fiore. Un residuo degli archi su colonne del recinto originario si trova attualmente ad incorniciare la statua di Bonifacio VIII nel Museo dell'Opera. Nelle formelle a rilievo è arduo distinguere la mano del Bandinelli da quella del Bandini, essendosi l'allievo modellato sul maestro. Tutte presentano un evidente michelangiolismo ed il Middeldorf sostiene che le figure del Bandini si identificano per l'aspetto maggiormente classico e per una vena ritrattistica mentre quelle del Bandinelli presentano panneggi più frastagliati. Cinque di esse sono firmate dal Bandinelli. Heikamp riferisce che questi rilievi furono fatti originariamente in stucco e poi sostituiti con quelli definitivi in marmo e li considera figure di profeti e apostoli; egli riporta anche un'incisione ottocentesca, precedente allo smantellamento, in cui si vede che all'interno del recinto si trovavano anche il gruppo scultoreo raffigurante "Cristo morto sorretto da un angelo" (adesso nella cripta di Santa Croce) che aveva alle spalle la statua monumentale di "Dio Padre" (adesso nel chiostro di Santa Croce e il gruppo di Adamo ed Eva (adesso al Bargello), in mezzo ai quali era situato l'albero del male costituito da un albero di legno attorno a cui si avvolge un serpente con testa femminile di stucco (adesso nei depositi del Bargello). Il "Cristo morto" e il "Dio Padre" furono tolti dal recinto nel 1842 mentre "l'Adamo ed Eva" erano stati tolti già nel 1722. Del gruppo di Adamo ed Eva era stata redatta dal Bandinelli una prima versione poi trasformata rispettivamente in Bacco (l'Adamo) adesso a Pitti e in Cerere (l'Eva) adesso nel giardino di Boboli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281460-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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