i discepoli di San Giovanni Battista assistono ai miracoli di Cristo
decorazione musiva
post 1272 - ante 1299
Soggetti sacri. Personaggi: Cristo. Figure maschili: discepoli; indemoniato; lebbroso; fanciulli. Oggetti: lettiga
- OGGETTO decorazione musiva
-
MATERIA E TECNICA
pasta vitrea/ mosaico
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso dei mosaici della volta del Battistero fiorentino si situa cronologicamente in un periodo piuttosto esteso a cavallo tra XIII e XIV secolo. L'accordo del 1271 tra l'Arte di Calimala, che soprintendeva al Battistero, e i canonici per trovare i denari necessari alla decorazione musiva stabilisce la data ufficiale per l'inizio della campagna decorativa, ma è da ritenere probabile che la zona centrale della volta fosse già stata avviata poco dopo il 1228, appena conclusi i mosaici della scarsella. L'esecuzione dei mosaici si protrasse poi sin nei primi decenni del Trecento. Nel 1330 i lavori erano finiti (Villani). Il Vasari attribuisce l'avvio della volta al leggendario Andrea Tafi che avrebbe eseguito le gerarchie angeliche ed il Cristo Pantocratore col greco Apollonio, dopo un viaggio a Venezia. La volta sarebbe stata poi completata da Gaddo Gaddi. Non è possibile pronunciarsi sulla proposta vasariana; resta comunque la vicinanza stilistica della zona più antica ai mosaici veneziani di San Marco, di Torcello e di San Paolo a Roma. Alcuni studiosi (Salmi, Toesca) ritengono che sia lo stesso Fra' Jacopo Francescano, autore dei mosaici della scarsella, ad aver avviato la decorazione della volta. Altri (Ragghianti) considerano tutta la volta successiva al 1271, vedendo nel Cristo e nelle gerarchie la presenza di Coppo di Marcovaldo, di Meliore e del Maestro della Maddalena. Per la parte posteriore al 1271 (a partire certamente dal Giudizio Universale) i documenti ricordano nomi di maestri oggi sconosciuti (un Maestro Francesco nel 1298; Bingus e Pazzus nel 1301-1302), tra i quali vari maestri veneziani. La critica è abbastanza concorde nel ritenere che maestri orientali o veneziani abbiano lavorato all'opera (cfr. Sindona), ma essa si è anche applicata all'individuazione dell'attività di vari artisti toscani e fiorentini. E' stata quindi precisata la presenza, in diversi riquadri della volta, di Coppo di Marcovaldo, di Meliore di Jacopo, del Maestro della Maddalena, di Cimabue, di Gaddo Gaddi e anche di Giotto, nonché di vari maestri anonimi orbitanti nelle loro cerchie, tra i quali il cosiddetto Ultimo Maestro del Battistero, del quale sono state messe in evidenza le caratteristiche protogiottesche (Longhi). Per le attribuzioni delle singole schede o dei gruppi di riquadri si rimanda alle schede figlie. Molti mosaici risultano profondamente alterati da interventi di restauro. I primi si ebbero già alla fine del Trecento, altri nel 1402, nel 1481 e dal 1483 al 1499 (quando Baldovinetti fu nominato restauratore ufficiale). In età moderna sono da ricordare i restauri del 1781-1782 (ripulitura e riassestamento di tutta la volta e della scarsella), del 1821-1823 (a seguito dell'istituzione della deputazione per la tutela del Battistero e di un grave danno occorso nel 1819 alla zona delle storie di Noè) e del 1898-1907 (sotto la direzione di Edoardo Marchionni, che fece reintegrare vaste zone mancanti)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281435-64
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0