Divinità: Cupido. Attributi: (Cupido) frecce; arco. Paesaggi: cielo. Decorazioni: cornice a motivi geometrici

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Allori Alessandro (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1581 il granduca Francesco de' Medici commissionò la decorazione del corridoio di levante della Galleria degli Uffizi, dando inizio ad un programma decorativo, che, con temi iconografici diversi, fu portato a termine dai suoi successori, Ferdinando II e Cosimo III in diversi periodi del '600 e del '700. All'impresa parteciparono numerosi pittori, i cui nomi sono riportati nei "Ricordi" di Alessandro Allori, da considerare probabilmente la personalità guida della numerosa equipe, per il suo incarico di cartonista dell'arazzeria medicea, nel quale era subentrato allo Stradano nel 1576. Accanto all'Allori stesso troviamo Ludovico Buti, Giovanni Maria Butteri, Giovanni Bizzelli, Alessandro Pieroni, Giovanni Cosci, Gabriello Caccini, Cecchino Mati e Pierino del Meglio, i quali ricevono il saldo completo per la loro opera il 23 settembre 1581. La tradizione vuole che alla decorazione della galleria e dell'armeria abbia preso parte il Poccetti: tale ipotesi è nata dall'interpretazione di un passo del Baldinucci, che ricorda il Poccetti come collaboratore del Buontalenti nella decorazione della Tribuna terminata tra il 1586 e il 1589. Caterina Caneva esclude l'intervento dell'artista, ma un'attenta analisi stilistica induce a riconoscere la mano del Poccetti in alcune campate, in particolare nella trentunesima. A differenza dei soffitti degli altri corridoi, nei quali sono esaltate le glorie della Toscana, nel corridoio di levante sono trattati i temi tipici della grottesca, ricchi di riferimenti erotico-mitologici, allegorici e araldici, spunto per una trattazione scherzosa e ambigua, talvolta di gusto più naturalistico, quasi seicentesco, ma sempre briosa, disimpegnata e inquietante. L'individuazione dell'intervento dei singoli artisti è impresa difficile ma forse non impossibile. Il soffitto presenta un repertorio mitologico tipico della grottesca romana, e tipologicamente si riscontrano tangenze con le grottesche di Marco da Faenza. Vi si notano delle citazioni da opere famose: ad esempio una delle figure entro le nicchie ha un atteggiamento simile al Bacco di Jacopo Sansovino, ora la Museo del Bargello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281402-2
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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