paesaggio rupestre

dipinto, ca 1586 - ca 1587

Soggetti profani. Figure maschili: viandanti. Paesaggi. Animali: volatili; muflone; beccacce. Vegetali: alberi; erba; arbusti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (bottega): parziale esecuzione
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Giardino di Boboli
  • LOCALIZZAZIONE Giardino di Boboli
  • INDIRIZZO Piazza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione della nuova parte della grotta fu avviata nell'agosto 1583 (Fara). Gli affreschi pare siano stati eseguiti fra il 1586 e il 1587: Heikamp (1965) segnalo' la notizia d'archivio ma non trascrisse il documento, osservando inoltre che l'audace composizione illusionistica della volta riprende dal prototipo del Bronzino nella cappella di Eleonora in Palazzo Vecchio. La resa vitale e naturalistica dell'ambiente e" stata letta come derivazione dalla cultura nordica, e il paesaggi delle paretie" visto come il riflesso della pittura dello Stradano (Heikamp; Hamilton). Secondo quest'ultimo studioso, e" da riferire alla bottega la decorazione delle pareti. Sicuramente fu Buontalenti a decidere il tema della grotta, rispondendo agli interessi e al gusto di Francesco I, di cui fu amico oltre che artista prediletto: a lui Heikamp riferisce il possibile bozzetto per la parete Nord "come guida per gli artisti esecutori". Fra questi in primo piano era il Poccetti, antico allievo di Buontalenti secondo le testimonianze del Baldinucci e del Silvani. Nella grotta si compenetravano perfettamente artificio e natura: la mancanza di questo secondo elemento - l'acqua che scorreva nelle vasche lungo le pareti, le gocce che cadevano ritmicamente lungo 1e figure, la vegetazione naturale che cresceva sulle pareti e sul pavimento risistemato nel secolo scorso (Gurrieri) - interrompe il ciclo teatrale e sonoro un tempo in continuo movimento. Secondo Bocchi (1591) la camera dava un'idea di terrore per i "roviai e li fessi e per le rotture...posciache" del tutto pare, che a" terra rovini l'edifizio", inserendo in questa illusione i quattro 'Prigioni' di Michelangelo ivi posti nel 1585 e ora sostituiti da calchi, i quali si direbbero "con ogni sforzo di voler uscir del marmo per fuggir la rovina...e fanno risovvenire...quando estinti gli uomini per lo diluvio, cavando quelli da pietre, fu il mondo da Deucalione restaurato". Ulteriori interpretazioni panteistiche - di cui la grotta sembra recuperare le suggestioni poetiche di antri arcadici e mitici come le grotte di età" romana - non che" misteriche, collegate con la 'Venere' di Giambologna deIla terza camera, sono state proposte da Fagiolo, Acidini, Battisti. Nel 1587 fu collocato al centro il gruppo di 'Teseo e Elena'. Fin dall'origine vi era un cancello di ferro eseguito nel 1587 dal fabbro Giovanni di Domenico (Fara). Nel recente convegno 'Boboli 90', L. Zangheri ha mostrato che all' intervento del 1583 prese parte anche l'Ammannati, il cui ruolo ancora non ben precisato, fu forse di portata superiore a quanto si crede
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281374-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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