episodi della vita della Madonna, allegorie di virtù, personaggi biblici, Santi
dipinto,
post 1328 - ca 1330
Gaddi Taddeo (1300 Ca./ 1366)
1300 ca./ 1366
Dieci scene, due figure di santi, fasce decorative, con teste e busti di personaggi sacri, zoccolo
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
ORO
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ATTRIBUZIONI
Gaddi Taddeo (1300 Ca./ 1366)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Croce
- INDIRIZZO Piazza di Santa Croce, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per lungo tempo sono stati riferiti alla cappella Baroncelli alcuni documenti rinvenuti nei libri di commercio dei Peruzzi che ricordavano la costruzione e la decorazione di una cappella Baroncelli in S. Croce tra il 24 dicembre 1332 ed il 7 agosto 1338. Prima l'Isermeyer e poi la Borsook hanno evidenziato che tali documenti non erano da mettere in relazione con questa cappella ma con una delle altre due di cui i Baroncelli avevano il patronato in S. Croce. In base a tali apporti unica data valida per il ciclo di affreschi risulta, come termine post quem, il 1328 che si legge sull'iscrizione posta sulla tomba all'ingresso della cappella (cfr. scheda 09/00281079 rvel 1). Il ciclo presenta un complesso disegno iconografico unitario, che si trova in stretta relazione con la decorazione pittorica esterna alla cappella, realizzata da Taddeo Gaddi intorno al 1328 (cfr. scheda 09/00281076). Infatti, come e' stato osservato dal Gardner, dalle raffigurazioni del Vecchio Testamento all'esterno, con i quattro profeti sopra l'arco d'accesso alla cappella, si passa all'interno alle storie del Nuovo Testamento attraverso i personaggi del Vecchio Testamento, raffigurati nel sottarco. Il Maione nel 1914 aveva ipotizzato per le soluzioni iconografiche adottate nella cappella una dipendenza di Taddeo dall'"Ordine della vita cristiana" scritta da Simone Fidati (il Beato da Cascia) nel 1333. Tale ipotesi, assai discussa, non e' stata accettata per gli affreschi della Baroncelli (alcuni studiosi invece riconoscono l'influenza del Fidati nelle predelle degli armadi della sacrestia di S. Croce, sempre realizzati da Taddeo ed ora alla Galleria dell'Accademia (cfr. schede 09/00281049), dove invece e' stata individuata una stretta dipendenza dall'iconografia giottesca. Anche nelle scene in cui il pittore sembra piu' vicino alle tematiche del Fidati, quali l'"Annunzio ai Re Magi", si puo' parlare di un semplice rifarsi al Vangelo, o a fonti quali la "Leggenda Aurea" e lo "Speculum Humanae Salvationes" (cfr. Gardner, Janson-La Palme). Gardner analizzando la complessita' e l'unitarieta' della cappella e notando una sistemazione prospettica di tutte le scene e dei tondi delle volte rispetto ad un unico punto di vista, che sarebbe stato il medesimo del polittico firmato da Giotto (gia' posto in origine sull'altare della cappella (cfr. scheda 09/00281078), ipotizza che la concezione di tutto il programma decorativo della cappella (affreschi e polittico) possa risalire a Giotto stesso. Stilisticamente, invece, il ciclo presenta una certa svasatura tra le scene del registro piu' in alto, vicine agli affreschi della parete esterna della cappella, e quelle dei registri piu' in basso, piu' ricchi di annotazioni naturalistiche, che dimostrano un progressivo svolgimento in senso gotico della pittura di Taddeo Gaddi (influenzato dalla presenza in S. Croce di Giovanni di Balduccio e delle opere di Ugolino da Siena e di Tino di Camaino). Tale sfasature potrebbe escludere un'esecuzione in tempi relativamente brevi del ciclo pittorico, il Donati avanza addirittura l'ipotesi che gli affreschi possono risalire a due momenti diversi: i tondi ed i registri piu'in alto intorno all' inizio del IV decennio, le scene in basso dopo il 1334, data del trittico di Berlino
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281077-0
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1999
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0