Cosroe II di Persia fugge da Gerusalemme dopo aver trafugato la reliquia della Vera Croce
dipinto,
ca 1385 - ca 1385
Gaddi Agnolo (e Aiuti)
notizie dal 1369/ 1396
Personaggi: Cosroe re di Persia. Figure: soldati; israelita (?); predoni. Abbigliamento: all'antica; contemporaneo. Paesaggi: rocce. Vedute: città. Architetture: castello. Armi: spade; lance. Oggetti: croce; scudi; corno; cassetta; calice; libri; turibolo; reliquiari (?); vessillo. Animali: cavalli; uccelli. Piante: alberi; erba; fiori. Decorazioni: cornice con motivi vegetali e geometrici; busti di profeti entro formelle mistilinee
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
-
ATTRIBUZIONI
Gaddi Agnolo (e Aiuti)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Croce
- INDIRIZZO Piazza di Santa Croce, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soggetto del ciclo di affreschi è ripreso dalla "Leggenda aurea" di Jacopo da Varagine ed ha avuto una particolare diffusione in ambito francescano;inoltre un tale ciclo era praticamente obbligatorio in una chiesa francescana dedicata alla croce. Nessun documento attesta la committenza da parte della famiglia Alberti. Nel 1348 Alberto degli Alberti destinò 250 fiorini d'oro per la decorazione della cappella maggiore, ma nel 1374 Jacopo di Caroccio degli Alberti destinò, per testamento, ad altro il finanziamento per la decorazione della cappella perchè risentito dal rifiuto oppostogli dai frati di S. Croce alla concessione della propria sepoltura nella cappella stessa, ma nel 1377 Benedetto Alberti dispose per la propria sepoltura in S. Croce, ed i frati, forti della disposizione testamentaria di Alberto Alberti devono aver preteso il rispetto della volontà del testatore. Comunque appare evidente che non ha molto significato considerare il 1374, come è stato fatto in passato, un valido 'terminus post quem'. Nel corso di questo secolo la cronologia del ciclo di affreschi è stata per lo più collocata intorno al 1380 e cioè prima della realizzazione del ciclo della cappella Castellani da parte di Agnolo Gaddi, sempre in S. Croce. La critica più recente tende però a posticipare di circa un decennio la data della realizzazione del ciclo della vera croce, ponendolo quindi successivamente alla cappella Castellani ed immediatamente prima della realizzazione della cappella del Sacro Cingolo a Prato. Salvini, che in un primo momento aveva ritenuto gli affreschi del coro di S. Croce circa del 1380, ha successivamente notato che alcuni documenti relativi alla cappella del Cingolo suggeriscono in maniera inequivocabile la precedenza degli affreschi del coro rispetto a quelli Castellani. Ma poiché gli affreschi della cappella Castellani si mostrano di due fasi diverse, il Salvini ipotizza che i dipinti della cappella Maggiore possano essere leggermente precedenti o addirittura contemporanei alla prima fase degli affreschi Castellani (ca. 1385). Inoltre Salvini identifica l'intervento di aiuti, ed in particolare del cosiddetto "Maestro della morte di Adamo", del "Compagno d'Agnolo" e dello "Pseudo Compagno d'Agnolo". L'attribuzione ad Agnolo degli affreschi, risalente al "memoriale" dell'Albertini, non è mai stata messa in dubbio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281068-25
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- ISCRIZIONI sui cartigli dei profeti - caratteri gotici - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0