Madonna con Bambino in trono tra santi

trittico

Dipinto

  • OGGETTO trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Matteo Di Giovanni Di Bartolo (1430 Ca./ 1495)
  • LOCALIZZAZIONE Anghiari (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dall'altare della Madonna delle Grazie in S. Agostino ed è ora per ragioni di sicurezza e di conservazione depositato nella Propositura di Anghiari. Il trittico venne pubblicato per la prima volta dalla Logan (1905) che lo attribuì a Matteo di Giovanni, ne rilevò le affinità stilistiche col Vecchietta e con Domenico di Bartolo (soprattutto nelle figure dei santi Antonio Abate e Agostino), e lo collocò cronologicamente in una prima fase dell'attività del pittore, prima dei laterali e della predella del "Battesimo" di Piero a Sansepolcro. Tale attribuzione venne accolta da tutti i critici: dal Berenson (1909; 1932; 1936), da Crowe e Cavalcaselle (1908-1909; 1914) e da Hartlaub (1910) che però rifiutò la datazione proposta dalla Logan, ponendo il trittico nei tardi anni settanta attraverso il confronto con i laterali dell'Assunzione di Asciano di Matteo, datata 1474. Il Dami (1915) considerando la linea di sviluppo stilistico del pittore, inserisce l'opera tra la Madonna di Asciano e quella di Pienza. Gengaro (1934) considera il trittico tra i dipinti non sicuramente databili tra il 1460 ed il 1470. Per Van Maerle (1937) il dipinto di Matteo di Giovanni sarebbe anteriore al 1470, soprattutto per via dei laterali, rilevanti l'influenza dominante del Vecchietta. Il Ricci (1946) considerò l'opera la prima eseguita dal pittore. Chiarelli (1954) rese noti i risultati del restauro al quale il trittico era stato sottoposto nel 1952, pubblicando le foto prima, durante e dopo i restauri, rendendo noto che questi ultimi erano stati eseguiti in base ad un'altra opera del pittore, assai vicina a questa: la pala di S. Lorenzo a Montepescali. Il Salmi (1969); 1971), ipotizzò che il trittico si trovasse originariamente sull'altar maggiore della chiesa e che per lo stile sia databile ai primi anni dopo il 1470. Per Angelini (1987) il trittico, appartenente allo stesso periodo come la "Madonna con Bambino e santi" per l'altare Celsi del Duomo di Siena o la pala di Montepescali, è da collocarsi nella fase ultima dell'attività dell'artista, tra gli anni 1480 e 1490. Per una datazione nei tardi anni '70 del XV secolo, è invece la Trimpi (1987). Casciu (1991) ripercorrendo le principali vicende legate alla storia ed al restauro del trittico, concorda con una datazione tra il 1485 ed il 1490 ed ipotizza che il committente del dipinto potesse essere stato il Priore del convento degli Agostiniani, ordine con il quale il pittore aveva già avuto diversi contatti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900262449
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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