Madonna dell'Umiltà

dipinto, ca 1410 - ca 1415

Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Bambino Gesú. Abbigliamento: all'antica. Interno. Oggetti: panneggio; cuscino

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
    legno/ doratura
    ORO
  • MISURE Altezza: 110.5 cm
    Larghezza: 62 cm
  • ATTRIBUZIONI Masolino Da Panicale (1383/ 1440)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Del Beato Angelico
    Anonimo Pittore Fiornetino Intorno Al 1420
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, comparso sul mercato antiquario di Londra nel 1930 e successivamente acquistato dai Conti Bonacossi, propone l'iconografia della Madonna dell'Umiltá molto diffusa a Firenze alla fine del Trecento e nei primi decenni del Quattrocento. Molto dibattuta dalla critica é l'attribuzione di quest'opera di altissima qualitá e benissimo conservata se si fa eccezione per una ridipintura sulla parte destra. nel 1940 il Longhi conferma l'attribuzione del dipinto a Maolino, giá avanzata dallo Scharf nel 1932, e lo riferisce agli anni maturi precedenti l'attivitá a Castiglione Olana, quindi al 1430-1435, rilevandovi accanto ad una ripresa linearistica alla Lorenzo Monaco che poteva indurre a una datazione giovanile, la presenza di un chiaroscuro impensabile senza l'esperienza masaccesca. Tale attribuzione, generalmente accettata, viene respinta dal Berenson (1963) che preferisce far il nome di "Maestro del 1419" e dallo Zeri 91969) che colloca il dipinto nell'area di quei pittori fiorentini attivi nei primi due decenni del Quattrocento, usciti dall'ambito della bottega di Agnolo Gaddi, come il "Maestro della Madonna Strauss" e lo stesso Maestro del 1419. Anzi per lo studioso, che riconosce nell'opera una «pensositá astratta» lontana dalla personalitá di Masolino, si tratterebbe di una figura artistica molto vicina allo spirito ghibertiano, attiva intorno agli anni '20, importante al pari di Lorenzo Monaco prima dell'avvento di Masaccio. Zeri con un confronto particolarmente calzante, riferisce allo stesso maestro che rimane anonimo e che solo in via ipotetica potrebbe identificarsi con Giuliano D'Arrigo detto il Pesello, due frammenti con teste di Sante passati al mercato nel 1969 e oggi a Glaucester. Il Parronchi dá per scontata l'attribuzione al Pesello, a mio parere in un recente articolo del Boskovitz che vi vede un episodio, di altissima qualitá, della sconosciuta attivitá giovanile del maestro, addirittura intorno ai primi del secondo decennio del secolo, anticipando la datazione, proposta dall'Oertel e dal Bellosi, intorno al '20. Lo studioso vi vede differenze non trascurabili con quella che la critica ritiene generalmente l'opera piú giovanile di Masolino, la Madonna di Brema datata 1423, diversitá che si giustifica se si suppone una distanza di piú di dieci anni nell'esecuzione, periodo in cui il nostro si trovó di fronte ad opere del Beato Angelico e di Gentile da Fabriano. La Madonna di Palazzo Vecchio nell'impianto compositivo, nella fluenza giocosa della linea, nella sua grazia estenuata e nei colori che vanno dal cupo azzurro del mantello al tenue e diluito rosa della veste e del velo, é ancora legata all'esperienza di pittori quali Lorenzo Monaco e Gherardo Starnina accanto ai quali il Boskovits colloca gli inizi di Masolino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900233165
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario 1890, n. 9922
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    1999
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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