San Zanobi in trono tra i santi diaconi Eugenio e Crescenzio, Storie della vita di san Zanobi

dipinto, post 1240 - ante 1250

Il dipinto, racchiuso in un cornice con motivi geometrici, presenta una scena centrale e quattro scenette ai lati

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Del Bigallo (notizie 1225-1265)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Neri Di Bicci
    Bicci Di Lorenzo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Opera del Duomo
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto viene citato dal Richa come una "tavola di maniera greca" e il Ricci lo cataloga come di maniera bizantina. Il Sirèn invece la inserisce in un gruppo di dipinti sotto il nome del Barone Berlinghieri, ipotesi non accettata dal Suida che per primo riconosce un fiorentino nell'autore del dipinto. L'Offner ha riconoscito qui il Maestro del Bigallo, autore del C rocifisso del Museo del Bigallo, delle Madonne del Conservatorio delle Mon talve alla Quiete, della collezione Acton, del Museo di Nantes e della col lezione Ham Pittsburg. Questa proposta è stata accettata dalla Vavalà, dal Kaftal e dal Ragghianti per il quale il dossale segna con le Madonne di N antes e Acton, e quella del Museo Bandini a Fiesole, il mutamento di stile del Maestro del Bigallo dopo le opere più primitive, cambiamento che coin cide con la fondazione della compagnia di San Zanobi nel 1244. Anche il Ga rrison accetta l'attribuzione al Maestro del Bigallo ma ipotizza l'interve nto di aiuti. Con questa ipotesi concorda la Marcucci. Hager ha rilevato l 'importanza iconografica di questo dossale, l'esempio più antico conservat o di una figura di santo con storie ai lati. Per dimensioni e formato lo s tudioso ha rilevato che si tratta di un altare-sarcofago. L'Offner ricorda il dipinto come primo esempio noto di una figura di Santo affiancato da S anti in sottordine. Il Poggi riporta una deliberazione del settembre del 1 379 dove si afferma di voler risistemare una tavola d'altare dedicata a S. Zanobi, che si riferisce probabilmente a questo dipinto. Il 24 ottobre de l 1439 dopo una proposta di vendere la tavola per 6 fiorini, troviamo poi un pagamento di quattro lire, il 13 novembre dello stesso anno, all'orafo Francesco di Niccolò per fare dei ritocchi al dipinto dopo lo spostamento del corpo di San Zanobi e infine il 24 dicembre del 1440 un pagamento di u na lira a Piero Chellini pittore, per stelle di stagno che applico' e dipi nse sopra il dossale. Il Del Migliore e il Richa riportano una scritta che fu aggiunta in epoca più tarda al di sotto della pittura e che è stata to lta in occasione dell'ultimo restauro: "CUM DIVI ZENOBII CORPUS CONTINEBAT UR CONTACTU, ARIDA ULMUS IN FRONDES FLORESQUE ERUPIT EX EA HANC EXTRUTAM T ABULAM FLORENTINI CIVIES OB TANTI MIRACULI MEMORIAM VENERENTUR"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228867-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, n, 9152
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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