San Francesco d'Assisi riceve le stimmate

dipinto, post 1590 - ante 1599

La cornice a listello di legno dorato è creazione del secolo scorso dovuta all'assetto che fu dato al dipinto con il suo trasferimento alla Certosa

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ligozzi Jacopo (cerchia): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera pervenuta alla Certosa nel 1816 al momento della riapertura del monastero e proveniente dal borgo di Monticelli. A quel tempo il quadro fu posto sull'altare destro della cappella di Santa Maria in luogo della tela coi "Santi Pietro e Paolo condotti al martirio" del Boschi che dal momento della soppressione napoleonica era entrata a far parte delle Gallerie Fiorentine (1810). Fu in tale occasione che la tavola, originariamente più piccola, fu ampliata in basso con l'aggiunta di altre due assi. Nel tentativo di mascherarle furono dipinti alcuni cespugli cercando così di omogenizzarle, senza successo, alla vegetazione rappresentata nel resto del dipinto. Attualmente tali pitture sono in gran parte deperite e ben visibile è dunque l'intervento ottocentesco. Questa pala è ricordata da tutte le guide dell'Ottocento e del Novecento che unanimamente riportano l'antica attribuzione a Cigoli e ne dichiarano allo stesso tempo l'infondatezza. é il Pini il primo che suggerisce unapossibile paternità ligozziana ed è seguito in tal ipotesi dal Bacchi . Sebbene lo schema compositivo dell'opera sia ripreso dal San Francesco che riceve le stimmate del Cigoli dipinto nel 1596 ed ora alla Galleria degli Uffizi (si vedano le due quinte spaziali costituite dagli speroni rocciosi e dalla vegetazione, la figura del santo e lo scorcio di paese al centro entro il quale, similmente è individuabile una piccola chiesa) niente trapela nel dipinto della Certosa della rappresentazione dei sentimenti e degli affetti, nè della riforma pittorica promossa dal Cigoli e già evidenti a tale data nella sua produzione. L'attenzione riservata alla descrizione e caratterizzazione del paesaggio e l'analitica riproduzione della vegfetazione e della fauna ci spostano invece verso l'orbita ligozzianafacendoci comprendere l'attribuzione ottocentesca all'artista veronese. Se anche la materia compatta e densa condurebbe in tal senso, le figure si distanziano dalla produzione del Ligozzi. Si tratta dunque di un'opera di un artista, presumibilmente toscano informato delle novità artistiche del momento ed orientato verso il gusto "miniaturistico" diffuso a Firenze dal pittore di Verona
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228716
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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