Madonna con Bambino

dipinto,
Maestro Del Trittico Horne (attribuito)
notizie prima metà sec. XIV

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino. Oggetti: trono; cuscino

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Del Trittico Horne (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE San Casciano in Val di Pesa (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Proto Pisani nel catalogo del museo (1989) lo attribuisce alla fine del secondo decennio. se non addirittura nei primi anni del secolo XV: " ...... Il generico rimando della tavola a scuola fiorentina trecentesca si ritrova anche nelle altre guide finchè nel 1962, probabilmente a seguito del restauro che la liberò dalle ridipinture e dalle aggiunte posteriori, Klara Steinweg ( in un appunto manoscritto nell'Archivio del Corpus Offner ) l'attribuì al Maestro del Trittico Horne. Quest'anonimo pittore, così denominato per essere l'autore dell'importante trittico del Museo Horne di Firenze, è uno strettissimo seguace del Maestro della Santa Cecilia, tanto da essere confuso con quest'ultimo, anche se mostrain certi momenti tangenze con Pacino di Bonaguida.Il nostro artista si distingue tra i numerosi maestri minori del primo Trecento fiorentino per alcune particolari caratteristiche fisiognomiche come gli occhi languidi segnati da una larga iride, le labbra dai grossi contorni e il mento appuntito. Le sue opere sono collocabili in gran parte nel secondo decennio del secolo XIV, mentre l'attività del suo 'alter ego' il così detto Maestro della Santa Cecilia, termina nel primo decennio del secolo XIV. Le strettissime somiglianze stilistiche e la scalatura cronologica delle opere dei due maestri hanno suggerito al Boskovits l'ipotesi che si tratterebbe della stessa personalità, la cui ultima fase è rappresentata dal gruppo dei dipinti attribuiti al Maestro del Trittico Horne. Lo stesso studioso, in attesa di altri supporti che possano convalidare la sua tesi, prudentemente preferisce continuare ad usare l'etichetta del Maestro del Trittico Horne per il gruppo delle opere più tarde. La Madonna di S. Colombano è stata probabilmente decurtata lateralmente e in basso è l'aggiunta di nuovi pezzi le hanno conferito l'attuale sagoma. In origine doveva presentare una struttura simile alla Maestà di Giotto degli Uffizi, con santi e angeli disposti intorno al trono. L'arcaica struttura del trono, la rigidezza delle figure così come una certa qual debolezza del Bambino nella sua collocazione in rapporto alla figura materna, sembrano escludere un'influenza diretta della pala d'altare di Giotto. Il collegamento più diretto va stabilito con un'altra composizione che il Maestro del Trittico Horne ha ripetuto più volte e in diverse edizioni, come per esempio nella Madonunna Cini, una delle tavole più antiche del gruppo, o nel tabernacolo di Ditroit. Alcuni particolari della tavola di S. colombano, come la caduta ritmica del manto della Vergine, i contorni morbidamente goticheggianti, gli occhi allungati e le dita affusolate delle figure fanno propendere per una datazione tarda di quest'opera, nell'ambito del proprio gruppo, alla fine del secondo decennio, se non addirittura, ai primi anni di quello successivo ". Dalla scheda del parroco del 1914 si ha notizia del dipinto: " Per di più sono stati attaccati alla tavola degli ex voti, deteriorando sempre più il dipinto, e sarebbe ottima cosa rimuoverli procedendo magari ad un restauro...." . Sotto la voce 'stato di conservazione, restauri subiti', sempre nella scheda del 1914 si legge: " .... Del resto in arte, i volti speciamente della Madonna, le mani, i panneggiamenti o per dir tutto in una parola, il centro della tavola è assai ben conservato, e i ritocchi, barbaramento fatto, riguardano più che altro le aureole e le altre parti laterali dela pittura ". Sempre il parroco ha scritto: " Il dipinto è guasto da restauri che hanno lasciato ben poche tracce dell'originale pittura"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228264
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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