reliquiario - a ostensorio - manifattura fiorentina (sec. XVII)

reliquiario a ostensorio, 1600 - ante 1633

Il piede di forma mistilinea è costituito da sei lobi ornati che salgono fino al fusto nel quale è inserito un nodo decorato a rilievo. L'ostensorio, di forma ovale, che s'innesta alla fine del fusto del reliquiario è costituito da due fasce, la prima, quella più esterna, traforata, la seconda cesellata entro una cornice. Il reliquiario è sormontato da un medaglione ovale traforato

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ cesellatura/ traforo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle fonti relative alle reliquie del Duomo il reliquiario è citato per la prima volta nella Visita pastorale del 1633. Si tratta di un'opera non citata nella Relazione delle reliquie del 1615, ma descritta del Cionacci (1685, p. 61) come "un reliquiario d'argento, lavorato a modo d'Agnus Dei collocatovi delle interiora di S.Filippo Neri". Il Del Migliore (1684, p. 25) ci informa che proprio nella cappella principale della Tribuna Sud del Duomo si celebrò la prima festa di San Filippo Neri, canonizzato da Gregorio XV Ludovisi il 12 marzo 1622. Il Cocchi (1901, p.39) descrive accuratamente l'opera constatando che l'ostensorio della parte superiore poggia "sopra un ricco ed elegante piede di stile gotico e nel fusto vedonsi alcuni bassorilievi". Lo studioso si limita a queste brevi osservazioni, per altro assai discutibili per quanto riguardo lo stile gotico del fusto, senza specificare né l'ambito né la datazione dell'opera. Anche il Paatz (1952, III, p. 386) citandolo assieme al reliquiario di Sant'Agata, lo riferisce molto genericamente al secolo XVII. La stessa osservazione viene ripresa dal Rossi (1964) senza ulteriori specifiche riguardo all'ambito di esecuzione. Lo studio più accurato sul reliquiario di San Filippo è quello di Luisa Becherucci (1969-70), nella cui scheda del catalogo del Museo dell'Opera del Duomo, dopo un esame attento delle fonti documentarie relative all'opera, giunge a determinanti conclusioni. Per la studiosa, infatti, il reliquiario è stato eseguito verso il 1622, da che, come abbiamo visto, corrisponde alla canonizzazione di San Filippo Neri, nelle officine granducali. Tra la produzione di oggetti sacri del tempo di Cosimo II e Maria Maddalena d'Austria, cui il nostro reliquiario dovrebbe corrispondere, la Becherucci individua il reliquiario del sacro legno della cappella granducale, attualmente al Museo degli Argenti. A nostro parere il confronto si può limitare allo stesso ambito di produzione; quello delle officine granducali; i due oggetti mostrano infatti elementi stilistici diversificati tali da non far pensare ad un medesimo artista. Sembra invece più calzante un confronto con un reliquiario, collocato nel tesoro di San Lorenzo (Cappelle Medicee) contenente una costola di S. Massimiliano. I due oggetti presentano caratteristiche stilistiche quasi identiche nel fusto, nel nodo con i cherubini, nell'ostensorio e nelle decorazioni, ma mentre il reliquiario del Duomo presenta nella placchetta terminale i simboli della Passione, in quello di S.Lorenzo si trovano il simbolo MRA con una corona sopra e una luna sotto. Si tratta sicuramente di due reliquiari eseguiti dalla stessa mano per le sorprendenti affinità stilistiche. Il reliquiario di S.Filippo Neri è rimasto nella chiesa di S.Maria del Fiore di Firenze fino al 1954, anno in cui è stata aperta nel Museo dell'Opera del Duomo la tribuna delle Reliquie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227648
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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