Madonna con Bambino, Sant'Anna, San Giovanni Battista, San Martino, San Silvestro e San Filippo

dipinto, 1500-1524

Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; Sant'Anna; San Martino; San Giovanni Battista; San Silvestro; San Filippo. Attributi: (San Martino) pastorale; mitria; abito vescovile; libro. Attributi: (San Giovanni Battista) pelliccia; croce astile; cartiglio. Attributi: (San Silvestro) abito papale; croce astile. Attributi: (San Filippo) libro; gigli. Elementi architettonici: trono. Interno: chiesa. Abbigliamento religioso

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Scheggini Giovanni Detto Graffione (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Lucia dei Magnoli
  • INDIRIZZO Via de' Bardi, 22, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sacra conversazione entro vano architettonico inquadrato da due lesene con capitello e chiuso da una parete con arcate cieche sorrette da lesene a capitello liscio. Pavimento in marmo a riquadri neri con iscritti quadrati bianchi. Sul trono centrale siede S. Anna, con veste monacale grigia. Seduta ai suoi piedi su uno scalino è la Vergine, che tiene il figlio nudo sulle ginocchia. La Madonna indossa una tunica rosa con cintola e manto blu. A sinistra del trono in piedi sono raffigurati San Martino con mitria vescovile bianca, pastorale d'oro e libro chiuso, e San Giovanni Battista con bastone e cartiglio indicante il Bambino. A destra sono raffigurati San Silvestro con pastorale coronato da croce a tre bracci e libro chiuso, e San Filippo Benizzi in abito monastico con giglio e libro chiuso. Il Pini descrive questa tavola tra gli oggetti d'arte del Monastero di San Girolamo alla Costa, definendola dipinta alla maniera di Piero di Cosimo, notando che era priva di cornice e molto deperita in quanto collocata all'aria aperta, nel chiostro del Monastero. Nel 1865 il dipinto passò alle Reali Gallerie di Firenze che nel 1878 la concessero in deposito alla chiesa di S. Lucia (Arch. Parr.). La tavola fu collocata sull'altare maggiore nel 1941 (schede 1914, nota manoscritta aggiunta al testo). I Paatz ricordano la tavola collocandola agli inizi del secolo XVI, senza specificare l'ambito stilistico. L'opera è stata attribuita dal Fahy ad un seguace del Ghirlandaio, noto come maestro di S. Spirito. Con questo soprannome lo Zeri indicò l'autore di tre pale d'altare nella chiesa di S. Spirito a Firenze, già attribuite a Giovanni di Michele da Larciano detto Graffione, seguace di Filippino Lippi ed Alessio Baldovinetti. La nostra tavola ricorda le altre opere del Graffione per il modo con cui si sventagliano a terra le pieghe degli abiti, per le mani dalle lunghe dita ossute ben distanziate tra loro, per i capelli lunghi che ricadono in ciocche molli e pesanti e soprattutto per la forma dei nasi, diritti e lunghi, che giungono quasi a toccare le labbra. Lo scenario architettonico, che si mostra invece estraneo alle consuete ambientazioni all'aperto del Graffione, ci consente di collocare l'opera tra le esperienze fiorentine degli inizi del secolo XVI, legate all'attività di artisti quali Mariotto Albertinelli. Il dipinto restaurato nel 1941 presso il Laboratorio di Restauro della Fortezza da Basso ha subito un intervento di pulitura ed è stato fornito di cornice
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227299
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, n. 9230
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI a sinistra, nel cartiglio di San Giovanni battista - ECCE AGN(us) (dei) - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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