Erminia deposita le armi presso il guardiano degli orti
dipinto,
ca 1625 - ca 1649
Cornice a gola liscia dorata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Berrettini Pietro Detto Pietro Da Cortona (1596/ 1669)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le notizie documentarie riguardanti questo dipinto sono sporadiche. Un inventario di Palazzo Pitti databile al primo quarto del sec.XVIII ne attesta l'appartenenza alle collezioni medicee, mentre se ne trova ancora menzione in un documento molto più tarrdo, l'inventario della Villa ell'Ambrogiana del 1810, dal quale si apprende che la tela venne trasportata nella villa il 22 maggio 1815. Un anno dopo, il 14 magggio 1816, fu di nuovo inviata alla guardaroba generale e il 3 marzo 1820 passò a Poggio Imperiale, dove si trovava ancora al tempo dell'inventario del 1860. Tutti gli inventari nei quali il dipinto è stato rinntracciato non citano il nome del suo autore, ad eccezione del più antico, che lo attribuisce alla scuola di Ciro Ferri. Le due principali fonti di informazioni riguardanti l'attività di Anton Domenico Gabbiani: gli sritti di Francesco Saverio Baldinucci e di Ignazio Hugford non citano nessun dipinto che possa essere identificato con questo, ma parlano di un'opera dal soggetto simile che l'autore realizzò per il gabinetto di opere in piccolo del gran principe Ferdinando a Pogggio a Caiano nel 1702. Nel 1976 Marco Chiarini volle identificare questa tela con il dipinto realizzato dal Gabbiani per Ferdinando, ma questa ipotesi appare poco plausibile alla lettura delle descrizioni antiche che differiscono nettamente dal soggetto rappresentato nel dipinto. Esso riprende invece puntuallmente un'opera attribuita dal Briganti a Pietro da Cortona (Pietro da Cortona o della pittura Barocca, Firenze 1962, p. 220 tav.195) ed oggi conservata nellla Galleria Doria Panphili a Roma. Pietro Berrettini, secondo la cronaca del nipote Luca, aveva realizzato, per il cardinale Carlo de' Medici, "una Erminia vestita delle armi di Clorinda quando trova il vecchio pastore con i tre figli". Pur non avendo a disposizione alcun riferimento documentario che attestasse la provenienza del dipinto della collezione Doria, il Briganti ne riconobbe la corrispondenza con quello descritto da Luca Berretttini e lo attribuì a Pietro da Cortona. Anche dell'altra versione dell'opera, oggi in posseso delle Gallerie Fiorentine, non si conosce l'esattta provenienza, ma la sua appartenenza alle collezini medicee già nei primi anni del sec. XVIII, rende plausibile l'ipotesi che si tratti del dipinto originale, realizzato dall'artista per il cardinale Carlo de' Medivi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227247
- NUMERO D'INVENTARIO Poggio Imperiale 125
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0