Brunelleschi nell'Uffizio dell'Opera di Santa Maria del Fiore, innanzi ai Consoli, agli operai ed agli Architetti stranieri fa la celebre prova dell'ovo. Brunelleschi schiacchia l'uovo in presenza ai Deputati dell'Opera di S. Maria del Fiore

dipinto, 1845 - 1845

N.P

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Fattori Giuseppe (1818/ 1888)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro venne esposto nel 1847 all'Accademia delle Belle Arti di Firenze, pur essendo stato eseguito già nel 1845. Acquistato subito dal Granduca per Palazzo Pitti, fu poi trasferito nella R. Accademia, poi Galleria antica e moderna. Dal 1913 la tela è stata in deposito presso la Procura Generale di Firenze fino al 1971, quando è rientrata a fare parte della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti. Il soggetto del dipinto, tratto dalla Vita di Filippo Brunelleschi del Vasari, era già stato affrontato dal giovanissimo Fattori nel 1838 come un disegno, probabilemente vicino alla composizione successiva in olio, esposto sempre al concorso annuale dell'Accademia di Belle Arti e che era intitolato: "Brunellesco che schiaccia l'uovo in presenza dei Deputati dell'Opera del Duomo di S. Maria del Fiore per confondere i suoi oppositori al progetto di voltare la cupola senza armature interne". Il segno estremamente corretto e controllato, la scelta del tema storico-artistico e l'ambientazione di questo, mostrano il Fattori sensibile alla pittura quattrocentesca fiorentina ed attento anche agli aspetti narrativi di questa, come nel Ghirlandaio o nel Gozzoli. Il Subbi (1847) riteneva la tela del "Brunellesco che fa la prova dell'ovo avanti la Signoria di Firenze", la migliore e più accurata dell'esposizione del 1847; gli piaceva il colorito, la graziosa composizione. Unica critica era per la testralità avvertita nell'atteggiamento dei tre artisti in disparte, i vestiti dei quali non apparivano attinenti ad una verità storica, sembrando adatti sopratutto a cortigiani e paggi. La citazione del Subbi come di Brunellesco davanti alla "Signoria" di Firenze, aveva determinato il titolo del quadro, quando questo è stato criticamente riproposto da C.Nuzzi nel 1972. Tuttavia è giusto rispristinare l'originale intestazione riportata nella Gazzetta di Firenze (n.119, 5.X.1847), più corretta rispetto alla storia dell'anedotto e del primitivo studio del 1838. Nello stesso anno di esecuzione della tela con l'episodio del Brunelleschi , l'artista aveva avuto la commissione da parte del granduca di un quadro avento per soggetto un altro caro tema di storia fiorentina: "Lorenzo de' Medici che consegna i suoi figli al Poliziano". E' il momento dell'incoraggiamento, da parte del mecenatismo di Leopoldo II, al giovane Fattori; ma questo tradirà successivamente le aspettative, che erano state in lui riposte, scegliendo di realizzare opere di facile prese basate su caratteri sopratutto sentimentali ed illustrativi come nelle tele, sempre della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, ma ancora in deposito alla Corte d'Appello ed alla Procura Generale: "La casta Susanna" ed "Il Primo dispiacere"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225228
  • NUMERO D'INVENTARIO Acc. n. 350
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • ISCRIZIONI sul retro, a sinistra, sul telaio - GIUSEPPE FATTORI INVENTO' E FECE NELL'ANNO 1845 - corsivo/ numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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