Gesù Bambino addormentato

dipinto, 1775 - 1775

Il dipinto raffigura Gesù bambino addormentato disteso su un lenzuolo bianco, con la testa appoggiata ad un cuscino bianco ed il braccio destro disteso in alto su un drappo color verde scuro. Nella mano sinistra tiene una piccola croce. Lo sfondo è chiuso da una tenda scura sui toni che vanno dal grigio al marrone

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA scagliola/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Gori Lamberto Cristiano (1730/ 1801): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo documento riguardante quest'opera, firmata e datata 1775, risale al 3 agosto di quell'anno e si trova in una delle filze dell'archio delle Gallerie Fiorentine. Si tratta della registrazione della sua traslazione dalla Guardaroba di Palazzo Pitti alla Galleria degli Uffizi, nella quale la scagliola è descritta come una copia da un originale di Carlo Cignani che si trovava a quel tempo presso il Sig. Senatore degli Albizzi. Le copie da dipinti antichi e contemporanei erano molto richieste nel '700 a Firenze, sia dai turisti stranieri che dai collezionisti locali e questo genere ebbe largo spazio nella produzione di Lamberto Cristiano Gori che negli stessi anni eseguì per il Granduca le copie di una Madonna attribuita a Guido Reni allora esposta nella Tribuna degli Uffizi, e di una Madonna col Bambino di Andrea del Sarto che si trovava nel tabernacolo della porta a Pinti. La scagliola infatti, per la durevolezza dei suoi materiali, si prestava particolarmente a questo scopo, dopo che padre Enrico Hugford ne aveva perfezionata la tecnica riuscendo a ottenere effetti molto vicini a quelli della pittura a olio. Lamberto Cristiano Gori, allievo prima di Ignazio, poi di Enrico Hugford, era lo scagliolista più apprezzato dal Granduca dal quale ricevette per lungo tempo una pensione, in camboio di molte opere. Questo Gesù Bambino passò agli Uffizi nel 1775, fu di nuovo mandato a Palazzo Pitti nel 1780. A partire dal 1802 risulta collocato nella stanza segnata col n. 17 insieme ad altri dipinti in scagliola, fra cui molti del Gori. Per lungo tempo le opere rimasero nella stessa sala segnata nell'inventario del 1829 col n. 18 e in quelli del 1846 e del '60 con il n. 30 e corrispondente a quella attualmente detta delle Pietre Dure. Nell'inventario del 1911 l'opera è descritta fra gli "Oggetti d'arte depositati nella Galleria degli Argenti" ed attualmente si trova nella sala detta dell'Archivio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900224527
  • NUMERO D'INVENTARIO OdA 111
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - LAMBERT. CHRISTIAN. GORI FACIEBAT FLORENTIAE A.D. MDCCLXXV - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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