piviale - manifattura italiana (fine/ inizio secc. XVIII/ XIX)
Piviale bianco dato dalla giunzione verticale di quattro teli e due inserzioni di completamento alle estremità laterali. Al centro di ogni telo, piegatura netta per la pressione cui è stato sottoposto il tessuto per ottenere l'effetto marezzato. Stolone, profilato da gallone, ha cucitura verticale di giunzione al centro e frammenti (alcuni di tessuto diverso, ma simile) all'estremità destra. Controfodera in tela di lino di canapa bianca. Cappuccio con bordo inferiore arrotondato profilato da gallone con frangia in cordoncino dorato lungo il bordo curvo. Fodera in taffetas giallo, controfodera in tela di lino cerato rosa e rigido supporto interno. Attaccatura con dieci anellini in metallo cuciti a coppie lungo il bordo dritto e sotto il gallone che delimita lo stolone, legati insieme da nastrini in seta gialla. Bordo curvo profilato da frangia in cordoncino dorato. Fodera in tela di lino cerato rosa sulla quale è apposta una striscia in taffetas giallo in corrispondenza dello stolone. Fodera rosa in due pezzi con cucitura orizzontale di giunzione in basso; fodera gialla con cucitura verticale al centro, due inserzioni triangolari alle estremità laterali e due strisce di rinforzo in prossimità dei ganci di fermatura. Quest'ultima, decorata da gallone, è foderata in taffetas giallo, con rigido supporto interno. Ganci in metallo, cui corrispondono sul lato opposto due anelli anch'essi in metallo. Lo schema disegnativo costituito da grandi maglie aperte, raffigura tipologie di fiori e frutti (peonie, rose, tulipani, piccole melagrane), con caratteristiche descrittive dei motivi decorativi (puntinature, campiture a fioretti)
- OGGETTO piviale
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MATERIA E TECNICA
canapa
filo metallico
LINO
seta/ damasco
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tecnica di realizzazione del tessuto (damasco di Tours) costituisce una variante del damasco classico, di derivazione francese, affermatasi a partire dalla fine del Seicento. Le decorazioni riconducono la stoffa alla produzione tessile della fine del Settecento e inizi dell'Ottocento. La presenza della decorazione supplementare a piccole onde speculari conferma, per le dimensioni ridotte delle onde, la datazione proposta, testimoniando al tempo stesso la diffusione e l'apprezzamento che in questo momento interessa i tessuti marezzati. Il parato è probabilmente da identificarsi con il "piviale di damasco bianco con fiori, con gallone a diaccio" (?), donato da Mons. G. Gaetano Incontri (1806-1848) e attestato negli Inventari della Cattedrale datati 1881, 1889. Presumibile il piviale era presente anche nei documenti precedenti, benchè non individuabile (A. P. C. V. volume privo di indicazioni, inventari datati: 1881, p. 143; 1889, p. 163)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900211638
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0