Giovacchino Gaspero Carcacci

scultura, post 1780 - ante 1799

busto in terracotta poggiante su piccola base rotonda in marmo grigio. L'uomo, dal volto affinato, ha il cranio calvo e due lunghi ciuffi castani sopra le orecchie e i capelli raccoltisulla schiena in una coda. Indossa un mantello nero dal grande colletto aperto che lascia scoperta una marsina grigia chiusa da tre bottoni, dalla quale fuoriesce il collo verticale e increspato della camicia bianca

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo/ tornitura
    terracotta/ modellatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 27 febbraio 1780 morì in odor di santità Giovacchino Gaspero Carcacci, membro della Confraternita di San Filippo Benizi e fu sepolto nella tomba della compagnia nella chiesa della SS. Annunziata ma, per volontà di alcuni confratelli la salma fu esumata e sistemata nel pavimento dell'oratorio sotto una lapide che lo ricorda. Non si ha invece notizia del busto che non compare in alcuno degli Inventari stilati dopo che, nel 1785, nell'oratorio si trasferì la compagnia detta "buca di San Girolamo" ma solo in descrizioni moderne. Forse il busto, tolto con le suppellettili asportabili al momento della soppressione della confraternita di San Filiooi Benizi, come è avvenuto per numerosi altri arredi, è stato in seguito riportato negli ambienti per i quali fu eseguito. Giovacchino Carcacci, nato il 5 ottobre 1721 da Pasquino e Maria Domenica di Martino Cacioli, fu barbiere e dimostrò fino dagli anni più giovanili un animo pietoso e caritatevole tanto da stabilire dei "giorni destinati per far la barba a quanti più poveri si presentavano alla sua bottega..." come ci dicono dei documenti posti nella cassa di Carcacci. L'abbigliamento è dimesso, la pettinatura, pur se rispecchia la voga del tempo con i capelli raccolti in una coda, è trasandata per quei ciuffi spettinati sopra le orecchie, come si addice alla personalità ascetica e semplice delineata dai documenti. Sembra da escludere che il bellissimo ritratto sia stato eseguito per mezzo di una maschera mortuaria come invece avveniva frequentemente (confrontare Nannelli Mencarelli), poichè anche la realizzazione delle spalle e dell'abito denotano cura ed attenzione e non vi è contrasto con il volto. Inoltre, seppure il naso ed il mento accentuati e gli zigomi rilevati sono caratteristici dei calchi ottenuti dai cadaveri, l'insieme si differenzia dalla pur vasta produzione ritrattistica commemorativa in terracotta anche per la delicata cromia generale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194987
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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