San Girolamo nello studio

dipinto murale staccato, ca 1480 - ca 1480

Il dipinto raffigura S. Girolamo con veste rossa e bianca, seduto davanti ad uno scrittoio coperto da un tappeto colorato a motivi geometrici. Il santo, raffigurato canuto, e con una lunga barba, si trova entro una cella , delimitata da una tenda, ingombra di scaffali pieni di oggetti (alberelli, ampolle, frutti, una clessidra, il galero), libri e carte con caratteri greci. L'elemento principale collocato sul tavolo è un leggio , su cui il santo è appoggiato nell'atto di scrivere, a questo si aggiungono vari oggetti: forbici, occhiali, una reliquia con autentica, un candeliere ecc..tutti tendenti a rappresentare il santo, dottore della Chiesae biblista insigne

  • OGGETTO dipinto murale staccato
  • ATTRIBUZIONI Bigordi Domenico Detto Domenico Ghirlandaio (1449/ 1494)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco oggi posto sulla parete della navata- unitamente a quello di Sant'Agostino del Botticelli- proviene dal tramezzo, o coro dei monaci, abbattuto fra il 1567 e il 1582. Questi lavori strutturali furono intrapresi a seguito di quelli vasariani nelle chiese di S. Maria Novella e Santa Croce, per un adeguamento ai nuovi dettami del concilio di Trento (cfr. M.B. HALL). Citato , insieme al Sant'Agostino dalle fonti cinnquecentesche (cfr. ALBERTINI, BILLI, ANONIMO GADDIANO, VASAI , PULINARI, BONGHINI; BOCCHI) nella sua attuale collocazione , fu eseguito forse, su commissione della famiglia Vespucci , tramite illustre fra il Ghirlandaio e il Convento d'Ognissati. Opera datata 1480, contemporanemte quindi all'affresco del Cenacolo , è da inserire fra la produzione giovanile di Domenico. La scelta dell'impostazione figurativa fatta propria dal Ghirlandaio, e dal Botticelli, nel collocare il Santo all'interno di un angusto spazio densamente popolato di oggetti e strumenti,l'atteggiamento pensoso e meditativo della testa appoggiata alla mano sinistra, si rifanno molto da vicinoall'analogo soggetto dipinto da Jan Van Eyck su una tavoletta già nella collezione di Lorenzo il Magnifico. Il dipinto fiammingo, citato da due inventari medicei del 1456 e del 1492 , che ora si trova nel Detroits Insitute of Arts, fu fondamentale per l'influenza esercitata sia sulla contemporanea miniatura fiorentina, che sulla pittura, come soprattutto rivela il nostro santo (cfr. PANOFSKY e GARZELLI). Opera ampiamente studiata sia stilisticamente che per la sua forte dipendenza dalla pittura fiamminga, rimando alla numerosa bibliografia in calce per un ulteriore e approfondito esame. Alternativa all'opinione corrente della critica, la tesi di RONALD LIGHTBOWN che vede piuttosto nei frati Umiliati, fino al XV secolo titolare del convento fiorentino, i committenti del San Girolamo, e la presenza dello stemma Vespucci solo nell'affresco del Botticelli (cfr. scheda con foto SBAS FI 159424) la conferma esplicita di questa committenza. Dopo il restauro ante 1972 questo affresco e quello parallelo del Botticelli furono collocati nel Cenacolo , ma considerata la loro difficile visibilità in questo luogo i frati chiesero ed ottenero il ritorno in chiesa nel 19.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194475
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
    2010
  • ISCRIZIONI sull'architrave - REDDE NOS CLAROS LAMPAS RADIOSA SINE QUA TERRA TOTA EST UMBROSA - a pennello - greco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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