visione di San Francesco d'Assisi alla Porziuncola

paliotto, ca 1593 - ca 1603

Eseguito a commesso su marmo bianco con inserti in marmi policromi e pietre dure è rappresentato, in posizione eretta, Francesco d'Assisi in preghiera presso la cappella della Porziuncola. La leggenda narra che un giorno il Santo ebbe una tetazione, e che per scacciare il diavolo si rotolò senza panni sopra un cespuglio di spine. Le gocce di sangue fuoriscite dal suo corpo, al contatto con i rovi, trasformarono il cespuglio in un roseto. Due angeli lo scortarono fino alla Porziuncola dove gli apparvero il Cristo e la Madonna come premio per essere riuscito a scacciare la tentazione di Satana

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ commesso
    marmi policromi/ intaglio/ intarsio
    madreperla/ intaglio/ intarsio
    pietra paesina/ intaglio/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Ligozzi Jacopo (1547/ 1626): disegnatore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Gargiolli Francesco
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fu il Calamandrei nel 1935 il primo a indicare in Jacopo Ligozzi l'autore del disegno per il paliotto di Ognissanti. In precedenza sia il Richa (1756) che il Razzoli (1898) si erano limitati a sottolineare la squisita fattura dell'opera senza tuttavia indicarne l'autore. L'attribuzione dell'altare a Francesco Gargiolli, uno scalpellino settignanese ancora quasi del tutto sconosciuto, risale a una guida ottocentesca (cfr. Gargiolli 1819) e in seguito essa è stata ripetuta (cfr. Fantozzi 1842, Thieme-Becker 1920, Patz 1952) fino ad arrivare ai giorni nostri (cfr. Cresti 1982). Dala guida del Razzoli, che si basa su documenti tutt'ora inediti, risulta che il Gargiolli avrebbe eseguito verso il 1674 soltanto le quattro statue marmoree di Santi collocate nelle nicchie delle pareti laterali del presbiterio. L'esecuzione del paliotto e dell'altare risalirebbe, sempre secondo il Razzoli, agli anni tra il 1593 e il 1603, epoca di un primo ciclo di lavori di trasformazione e abbellimento della cappella voluti da padre Giova Francesco Cocchi. E' molto probabile che il Ligozzi, impegnato in quegli anni in altri lavori per Ognissanti (la pala di San Diego d'Alcalà del 1595 e gli affreschi con "storie della vita di San Francesco" eseguiti nel chiostro nel 1600) fornisse, come sostiene Mina Bacci, i disegni per il paliotto dell'altar maggiore. Dai medesimi disegni sarebbero tratt, secondo il parere di chi scrive, anche alcune incisioni di Domenico Galcini illustranti il libro di G. Moroni "Descrizione della valle di Vernia" edito nel 1612. Aparte le diversità di dimensioni, le composizioni sono infatti del tutto corrispondenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194274-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
    2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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