Annunciazione
pala d'altare
ca 1568 - ca 1568
Traballesi Bartolomeo (attribuito)
1540 ca./ 1585
Soggetti sacri. Personaggi: Maria; San Gabriele Arcangelo; Dio Padre. Attributi: (Maria) libro. Attributi: (San Gabriele Arcangelo) ramo di gigli. Attributi: (Dio Padre) Alfa e Omega. Figure: angeli; putti. Attributi: (angeli) spartiti musicali; viole; cetre. Simboli: (Spirito Santo) colomba. Mobilia: leggio; letto con baldacchino. Architetture: atrio porticato; edifici; campanili; torri. Interno. Vedute: città. Abbigliamento religioso. Abbigliamento: abbigliamento contemporaneo
- OGGETTO pala d'altare
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Traballesi Bartolomeo (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è impostata su una chiara divisione di due piani, terreno e celeste. L'interiorità degli sguardi caratterizza i volti dell'angelo e della Madonna. Le due figure, dipinte con un cangiante cromatismo dai toni chiari, hanno vesti e acconciature di sobria eleganza. Il pavimento dell'abitazione è caratterizzato da una geometrica spartizione dei marmi. Il cortile che si intravede dalla porta aperta della cameretta ricorda i chiusi ambienti architettonici che il Bronzino inscena alle spalle di alcuni suoi ritratti. Nella zona celeste del dipinto una serie di angeli cantori e musicisti circonda la figura di Dio Padre. Alla fine del '700 il Follini e il Rastrelli menzionano la tavola dell'Annunciazione sull'altare maggiore ritenendola una pittura eccellente di Alessandro Allori. Occorre subito puntualizzare che l'opera ha mantenuto nelle successive guide e nella letteratura storico-artistica fino allo studio della Lecchini Giovannoni apparso nel 1984, questo erroneo riferimento al pittore. Nel 1972 la tavola è esposta alla mostraFirenze restaura, nel cui catalogo è pubblicata per la prima volta la fotografia dell'opera restaurata dopo l'alluvione del 1966, ripetendo la tradizionale attribuzione ad Alessandro Allori. Di recente, come già sopra accennato, la Lecchini Giovannoni, nel suo contributo agli scritti di Storia dell'Arte in onore di Roberto Salvini del 1984 affronta la ricostruzione dell'attività artistica del poco noto pittore Bartolomeo Traballesi. E proprio a questo artista la studiosa riferisce, su basi stilistiche e tipologiche, l'Annunciazione. Va inoltre sottolineato, come osserva la Lecchini Giovannoni, , che l'attribuzione al Traballesi è condivisa indipendentemente anche dal Berti, dalla Gregori e dal Pace. Una datazione sul 1568 proposta dalla studiosa trova conferma nei caratteri stilistici dell'opera. A nostro avviso alcuni elementi dello stile del Vasari del Bronzino interessano il Traballesi nell'esecuzione dell'Annunciazione. Senza dubbio sono evidenti i ricordi della cultura figurativa vasariana soprattutto nell'angelo annunciante, nel panneggio svolazzante e al tempo stesso subito bloccato da una fitta serie di pieghe, e nei lineamenti del volto che più di una volta tornano nelle opere dell'aretino. Più cari appaiono però al pittore gli ultimi lavori del Bronzino e sarà stata soprattutto l'incidenza della luce bronzinesca, che raggela e solidifica al pari corpi ed oggetti, a giustificare per secoli l'attribuzione all'Allori. Da un punto di vista formale le due principali figure dell'angelo e della Madonna dimostrano che il Traballesi aveva studiato ed apprezzatoun ben preciso gruppo di opere del pittore. Tra queste l'Annunciazione nella cappella di Eleonora di Toledo in Palazzo Vecchio, terminata verso il 1565, e in particolare la contorsione della Vergine che torna, anche se addolcita, nell'Annunciata del nostro. E così conoscere profondamente il Noli me tangere, già Santo Spirito, pressappoco di quel tempo, la pala con la Natività eseguita nel 1564 a Firenze per la chiesa dei Cavalieri di S. Stefano a Pisa, la Resurrezione della figlia di Giairo in S. M. Novella e l'Immacolata concezione nella chiesa della Regina della Pace. Queste ultime due opere sono state eseguite, sul 1570, in gran parte dagli aiuti del Bronzino, tra i quali certamente l'Allori, da tempo collaboratore del vecchio maestro. Nell'Annunciazione del Traballesi affiorano non solo i motivi formali di quelle opere, ma anche consonanze sentimentali. Valga come esempio l'interiorità dello sguardo abbassato che unisce spiritualmente la Vergine annunciata al Cristo della Resurrezione della figlia di Giairo. (Cfr. E. Cirri, Le chiese di Firenze e dintorni. Sepoltuario, 1906-1915, X, 1915, p. 5010)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193290
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI in alto al centro, sul libro - Alfa/ Omega - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0