crocifissione
dipinto,
Cresti Domenico Detto Passignano (1560 Ca./ 1636)
1560 ca./ 1636
Soggetti sacri. Personaggi: Cristo; Madonna; Maria Maddalena; Giovanni. Attributi: (Cristo) corona di spine; canna con spugna. Figure maschili: ladroni; soldati; astanti. Animali: cavalli. Oggetti: scala a pioli; vessillo. Paesaggi. Abbigliamento: abbigliamento all'antica. Abbigliamento: abbigliamento militare all'antica
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Cresti Domenico Detto Passignano (1560 Ca./ 1636)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Al centro della composizione in croce, ai suoi piedi la Maddalena, lì appresso Maria svenuta è sorretta da Giovanni e dall'altra pia donna. Ai lati della croce i due ladroni, in primo piano a destra un soldato visto di spalle, altri sono accoccolati sulla sinistra della scena. Su una pietra dipinta nella parte destra dell'affresco vi è una scritta attualmente illeggibile. L'affresco è riferito per la prima volta al Passignano dal Baldinucci. Il Baumgart (in Thieme-Becker) riporta la notizia del biografo seicentesco e nel 1934 anche il Venturi accetta questa attribuzione. La Crocifissione è ricordata con questa esatta paternità dal Berti, dalla Nissman, dalla Prosperi Valenti Rodinò e dalla scrivente. Il Passignano, rientrato a Firente nel 1589 dopo un soggiorno di diversi anni a Venezia, affresca le due storie di Sant'Antonio in San Marco, e approssimativamente attorno al 1590 esegue la Crocifissione per la Confraternita, in cui si avverte più di un ricordo formale e compositivo di quegli affreschi. Se evidente appare la differenza stilistica tra questa storia e le altre del Poccetti, frutto del comune retaggio manieristico è la sistemazione delle figure ai lati della scena, che fanno da tramite tra lo spettatore e l'immagine di Gesù crocifisso, nucleo spirituale della composizione. Anche il Passignano realizza in primo piano un soldato di gusto zuccaresco. La novità di questo episodio si apprezza nel trattamentolibero della materia pittorica, reso addirittura con pennellate corsive, e che il pittore può avere appreso nel soggiorno veneziano. Si osservi la forma e la struttura del trio di soldati e apparirà subito chiaro che questi due tradizionali punti di forza della pittura fiorentina non fanno più la parte dei protagonisti. Si affida alla stesura pittorica ora densa e movimentata, ora più rapida in punta di pennello, il compito di reinventare forme e strutture. Le tre figure femminili scevre di ogni idealizzazione, di ogni eleganza, pur rappresentate nelle pose di una consacrata tradizione, danno alla raffigurazione un carattere di scenetta devota e umile, di sapore familiare. La Nissman ha rintracciato un disegno preparatorio per la figura della Vergine (Uffizi n. 9223 F). La studiosa ritiene con probabilità che altri due giovinetti nudi raffigurati nel disegno siano preparatori per il soldato in primo piano a sinistra. Spettano al Passignano anche i due putti sotto il peduccio della volta, che dividono la sua lunetta dalla precedente del Poccetti. Questi nudi mostrano le stesse caratteristiche stilistiche, tipologiche ed espressive dei personaggi raffigurati nella Crocifissione. Sotto l'affresco vi èl'arme non identificata del committente (di rosso alle quattro catene d'argento decussate rette al centro da un anello, nel capo uno scudicciolo con l'arme fiorentina)
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193276
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0