compianto sul Cristo morto con San Giovanni Battista, Santa Caterina d'Alessandria, Ernando Sastri di Spagna

dipinto, post 1576 - ca 1592

Soggetti sacri. Personaggi: Cristo; Madonna; San Giovanni Battista; Santa Caterina d'Alessandria; Ernando Sastri di Spagna. Attributi: (Ernando Sastri) armatura; stemma. Attributi: (Santa Caterina d'Alessandria) corona; ruota dentata. Oggetti: base della croce; spada; scudo. Simboli della passione: lancia; corona di spine; martello; chiodi

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 198.5 cm
    Larghezza: 163.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Santi Di Tito (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Proviene dalla Cappella della Fortezza da Basso. Lecchini Giovannoni (1984) lo diceva proveniente dal collegio dei figli dei militari. Goldenberg (1988) ipotizzava una provenienza dal convento di S. Caterina al Mugnone, detto delle Ruote, passato all'Ordine di Santo Stefano nel 1570. Fu Arnolds (1934), scorgendovi la firma, a proporre come autografo questo dipinto che all'epoca passava per opera della bottega. Tuttavia, se la maestria della composizione e del disegno delle singole figure indicano l'intervento di Santi di Tito stesso nella progettazione del quadro, alcune cadute di qualità nella pittura suggeriscono un ampio intervento dei collaboratori. Spalding (1982) propone di identificare la figura di donatore / cavaliere dell'ordine di Santo Stefano con Baldassarre Suares, che secondo il Baldinucci commissionò a Santi l'affresco con 'L'incontro dei Santi Francesco e Domenico' nel chiostro grande di S. Maria Novella, opera degli anni Settanta. Lo studioso suggerisce una datazione alla stessa epoca per questo 'Compianto' che egli avvicina a quello di Scrofiano. Il nome suggerito da Spalding per il cavaliere, già respinto dalla Lecchini Giovannoni (1984) , è da sostituire con quello di Ernando Sastri di Spagna, nominato cavaliere di Santo Stefano nel 1576 e identificato, grazie all'arme, da Francesca Fumi (com. orale) . La data del 1576 fornisce un utile termine post quem per il dipinto, che la Lecchini Giovannoni ha datato ai primi anni Novanta riconoscendo uno studio per la testa del San Giovanni Battista a tergo di un foglio con uno studio di figura per la 'Moltiplicazione dei pani e dei pesci' (Firenze, chiesa dei SS. Gervasio e Protasio) , opera firmata e datata 1592. Il restauro (2003) ha restituito leggibilità al dipinto, rivelando il cielo e i brani dello sfondo. Disegni collegati sono al Louvre (n. 1930) e al GDSU (n. 7596F verso)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900192823
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 4637
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1987
    2005
    2006
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - SANCTI TITI - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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