Madonna con Bambino e San Giovannino
dipinto
Carucci Jacopo Detto Pontormo (1494/ 1557)
1494/ 1557
Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giovannino; San Giovanni Evangelista; San Francesco; San Jacopo; San Giuseppe; Cristo. Figure: angioletti. Oggetti: cortina. Abbigliamento: veste rosa; manto azzurro; drappo rosso; veste grigia e marroncino; tunica arancio e rossa. Simboli della passione: croce. Minerali: sasso. Attributi: ( San Giovanni Evangelista ) penna; libro. Attributi: ( San Jacopo ) bastone da pellegrino. Abbigliamento religioso: saio. Elementi architettonici: nicchia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
carta/ pittura a olio
tavola/ intelaiatura
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ATTRIBUZIONI
Carucci Jacopo Detto Pontormo (1494/ 1557): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Vasari ricorda che la pala fu commissionata da Francesco Pucci per la cappella di famiglia in San Michele Visdomini. Francecso di Giovanni Pucci era gonfaloniere della Repubblica Fiorentina e partigiano mediceo. La presenza dei santi Francesco e Giovanni si spiega proprio col nome del committente e del padre di questi. Per Berti il San Jacopo sarebbe un autoritratto del Pontormo che portava lo stesso nome. L'opera datata 1518 sul libro di San Giovanni Evangelista risulta la prima composizione con figure monumentali nei dipinti ad olio del Pontormo che fino a quella data si era limitato ad eseguirne soltanto negli affreschi. Dal punto di vista compositivo ed iconografico il dipinto dipende chiaramente da Fra Bartolomeo: è evidente il riferimento alla pala Pitti eseguita dal frate nel 1512 e conservata all'Accadmia di Firenze. Anche l'influenza di Andrea del Sarto è presente nella pala Pucci soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione psicologica dei personaggi. Freedberg fa notare le notevoli affinità nelle espressioni dei personaggi di Jacopo con quelli di Andrea nel Matrimonio di Santa Caterina a Desdra.Tutta la critica concorda nel ritenere questo dipinto il punto culminante del primo periodo dell'attività del Pontormo, ma vi scorge già i germi della rottura con il classicismo cinquecentesco. Infatti la composizione ha una spazialità ridotta e le figure si muovono inquiete in varie direzioni preannunciando le soluzioni manieristiche dei successivi dipinti di Jacopo. Esistono molti disegni preperatorii fra cui alcuni agli Uffizi e a Roma. Goldschmidt e Voss suggerirono che il dipinto della collezione Doesch fosse l'originale del Pontormo sostituito con una copia nella chiesa fiorentina. Tale teoria è stata poi confutata dal Clapp e da tutta la critica successiva. Berti ritiene che l'opera abbia subito un restauro nel 1823 ad opera di L. Scotti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900192645
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI libro aperto in mano a S. Giovannino - MDVIII - numeri romani - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0