altare - bottega fiorentina (sec. XIX)
Altare alla romana: mensa liscia in marmo bianco sorretta da due mensole a voluta sempre in marmo bianco con una sequenza di conchiglie degradanti, sul doso in un marmo giallo, come la croce a rilievo dai bracci a bocciolo, raggiata dentro un cerchio bianco al centro del fondo sotto la mensa in breccia medicea, con cornice in marmo bianco e il profilo all'interno nero, come tutti gli elementi rettangolari che compongono l'altare. Lateralmente alla mensa e arretrati anche l'uno rispetto all'altro due rettangoli in verticale, quello davanti più grande, alti quanto la mensa, in breccia giallo-nera. Il gradino superiore è costituito da una decorazione formata da due rettangoli laterali in verticale in marmo verde, a cui sono addossate due volute con testa di punto e ala in marmo bianco, e quattro rettangoli posti in orizzontale: i due inferiori più stretti sono in breccia medicea con intarsio centrale ovale in marmo verde, i due superiori sono in breccia dai toni bruciati. Le cornici che occorrono per tutta la lunghezza del gradino sono in breccia nei toni giallo- bianco- nero- arancio; quella superiore ha una fascia verde. Al centro è il ciborio a edicola: costituito da un basamento in breccia nero-rosso-bianco-grigio su cui poggiano due semi colonne ...(segue nel camp osservazioni)
- OGGETTO altare
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MATERIA E TECNICA
marmo/ scultura/ intaglio
marmo bianco/ scultura/ intaglio
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Francioni riferisce che l'altare fu ricostruito nel 1850 con pubbliche offerte per cura di Raffaello Ricci, allora 'chierico di sagrestia' e non artefice come crede il Paatz e costò al Lire toscane 750. Fra gli altri benefattori furono anche la granduchessa vedova M. Ferdinanda di Lorena, la granduchessa Maria Antonietta e l'arciduchessa Maria Luisa. Sempre il Francioni dice che 'l'antico altare che era di legno, ora serve per credenza all'altare maggiore'. Altrove però parla dell'altare maggiore tutto di marmo colorato, opera di Giovanni Battista Foggini: sembra quindi che la nuova ricostruzione volesse riprendere in qualche modo il prototipo fogginiano, dopo che questo era stato sostituito con un'altare di legno. I due angeli ai lati del ciborio e le teste laterali con la voluta farebbero appunto pensare a parti del vecchio altare settecentesco inseriti in quello nuovo. 'Il ciborio poi essendo riuscito per cattivo disegno fuori di proporzione', riferisce sempre il Francioni, 'fu fatto fare un nuovo modello dall'ingegnereBettarini di S. Salvi, che ricevette Lire 40 fiorentine per questo. L'esecuzione di questo secondo ciborio compresa la spesa dello sportello di bronzo costò scudi 50
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900192441
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI sull'ostia - I(ESUS) H(OMINE) S(ALVETUR) - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0