San Girolamo, storie della vita di san Girolamo, angeli

reliquiario architettonico 1487 - 1487

Doppio zoccolo di legno a due gradini, base a contorni mistilinei con plac chette, piede con nodo e bracci sorreggenti statuette di angeli , tempiett o esagonale con placchette alla base, racchiudente la reliquia, cupola sor reggente teca cilindrica con reliquia, statuetta apicale

  • OGGETTO reliquiario architettonico
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura/ incisione/ sbalzo/ cesellatura
    LEGNO
    SMALTO
    VETRO
  • MISURE Diametro: 51 cm
    Altezza: 114 cm
  • ATTRIBUZIONI Antonio Di Salvi (1450/ 1527)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giovanni Di Francesco
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le reliquie della mascella e del braccio di San Girolamo facevano parte de lla raccolta di reliquie donata alla cattedrale di Santa Maria del Fiore n el 1439 da Federigo di Chiaromonte in occasione del concilio tra chiesa or ientale e occideltale, con il consenso di Eugenio IV. La prima notizia rel ativa all'esecuzione del reliquario la troviamo nel diario fiorentino del Landucci. (1450-1516, ed. 1883). Il 30 settembre 1487 "si trasse le reliqu ie di San Girolamo dall'altare della chiesa di Santa Maria del Fiore e fur ono legate in ariento e oro molto riccamente e con grande spesa". Il Cocch i è il primo studioso che si occupa della vicenda del reliquario. Innanzi tutto cita un documento, estratto dall'archivio dell'Opera del Duomo, in c ui si dice che l'11 luglio 1693 l'oggetto veniva consegnato a Bernardo Hol zmann perchè lo restaurasse. Il Bunt (1926) avvicina il reliquario a quell o di Sant' Antonio abate, eseguito per Santa Maria del Fiore (ora Museo de ll'Opera del Duomo) e propone Antonio di Salvi come unico artista per entr ambi gli oggetti. Tale paternità non è invece accettata da Filippo Rossi. Nel suo fondamentale saggio Steingräber (1955) attribuisce nuovamente sull a base di fondati confronti stilistici il reliquario di San Girolamo ad An tonio di Salvi. Una prova determinante è per lo studioso il confronto dell a statuetta ad altorilievo della "Salomè danzante" della formella del doss ale d'argento (Museo Opera del Duomo) dello stesso artista con gli angeli collocati sui supporti. La struttura del reliquario presenta inoltre la co mmistione di forme gotiche e rinascimentali. Accanto al piede polilobato, legato alla tradizione gotica, il tempietto esagonale dove è collocata la mascella presenta precisi riferimenti alla lanterna bruneschelliani e al t empietto presente nella croce del Pollaiolo (Museo dell'Opera del Duomo). Il Rossi (1964) riferisce l'opera, a distanza di anni, ad Antonio di Salvi . La Becherucci, considerando ormai l'oggetto nel corpus delle opere dell' orafo fiorentino, ipotizza che il reliquario sia stato eseguito su disegni e modelli di Antonio del Pollaiolo. Analizzando puntualmente le opere att ribuite ad Antonio di Salvi Dora Liscia (1984) mette in luce il rapporto m olto stretto che questo artista aveva avuto il suo collaboratore e socio F rancesco di Giovanni; riguardo al reliquiario la studiosa rileva una certa incongruenza tra la struttura dell'opera e l'esecuzione delle placchette smaltate dove non si nota il "pollaiolismo tradotto e valorizzato" tipico di Antonio di Salvi, ma una condizione "bloccata" delle figure. Tali discr epanze stilistiche fanno pensare che Antonio di Salvi avrebbe pensato all' ideazione e alla esecuzione delle parti architettoniche e scultoree dell'o pera mentre Francesco di Giovanni alle placchette smaltate. L'iconografia e la committenza del reliquario di San Girolamo meritano una speciale atte nzione. Innanzi tutto si tratta di una committenza privata , insolita per le opere destinate al Battistero allogate, in gran parte, dalle Arti della Lana e di Calimala; in secondo luogo si deve pensaread una devozione part icolare del Mannelli, importante canonico fiorentino, per San Girolamo. E' difficile stabilire con certezza le cause di questa devozione; è probabil e che essa vada inserita nel generale rinnovamento di interesse per San Gi rolamo nella Firenze del Quattrocento. Anche l'iconografia del reliquario, imperniata sulla vita del santo, e' interessante: in altri cicli sulla vi ta di San Girolamo non si trovano indicazioni così precise come nelle plac chette smaltate del reliquario. E' comunque evidente la presenza della man o di un unico artista (Antonio di Salvi), fortemente segnato dall'esperien za pollaiolesca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900191282-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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