Madonna con Bambino e donatori, Santi, crocifissione di Cristo con la Madonna e San Giovanni Evangelista, Annunciazione

altarolo portatile ca 1360 - ca 1365

Zoccolo a gradino, colonnine tortili, cimasa aggettante nel pannello centrale; sportelli laterali

  • OGGETTO altarolo portatile
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera/ doratura a foglia
  • MISURE Altezza: 59 cm
    Larghezza: 63 cm
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Di Cione Detto Jacopo Orcagna (notizie 1365/ Ante 1400)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giotto, Scuola
    Andrea di Bonaiuto
    Giovanni Da Milano Seguace
    Giovanni Da Milano
    Maestro Dell'infanzia Di Cristo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altarolo proviene dal convento di Santa Felicita. Nel 1810, per la soppressione napoleonica dei conventi, fu incamerato dallo Stato e portato all'Accademia di Belle Arti; risulta così menzionato nei documenti relativi: " Un tabernacolino con suoi sportelli in tavola alto braccia 5/6 e largo braccia - e 9 soldi rappresenta in mezzo la Madonna con Gesù divino e due Santi in ginocchio e da uno sportello la Crocefissione e dall'altro vari Santi e nel sopra di detti sportelli la Annunziazione, opera mediocre (Processi verbali). In questa occasione fu immagazzinato in un deposito appositamente creato dalla commissione nel convento di S. Marco. Dopo il 1813 tornò in Accademia dove rimase in locali non vsibili al pubblico . Risulta esposto per la prima volta nel 1845. Dopo una iniziale attribuzione alla scuola di Giotto fu assegnato ad Andrea da Firenze dal Siren e ad un seguace di Giovanni da Milano da Venturi. Tale attribuzione fu largamente seguita dalla critica e il Van Marle propose addirittura l'autografia del maestro lombardo. Berenson lo attribuì ad un anonimo pittore tra Jacopo di Cione e Niccolò di Tommaso, e il Marabottini lo pubblicò con riferimento dubitativo ad un orcagnesco marchigiano. L'identificazione con il Maestro dell'Infanzia di Cristo spetta all'Offner, che ne ricostruì la personalità in base alla tavoletta eponima con Storie dell'infanzia di Cristo dell'Accademia (Inv. 1890/ 5887). La Marcucci accolse l'attribuzione sottolineandone una datazione tarda, intorno al 1380. Il Boskovits (1975) ha proposto di includere tutte le opere già riunite sotto i nomi del 'Maestro dell'Annunciazione di Prato' e del 'Maestro dell'Infanzia' nella produzione giovanile di di Jacopo di Cione. Il tabernacoletto si inserisce nella serie dei più raffinati manufatti della bottega dei Cioni, caratterizzati da una fulgida ed elegante cromia; anche la critica più recente sostiene una attribuzione a Jacopo di Cione accostando stilisticamente l'altarolo alla Madonna col Bambino e Santi datata 1367 di Camberra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900191238-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 8465
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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