Madonna con Bambino e Santi

polittico ca 1353 - ca 1355

Polittico a cinque scomparti di forma cuspidata con cornici lungo la centina ad archetti

  • OGGETTO polittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera/ doratura a foglia
  • MISURE Altezza: 126 cm
    Larghezza: 170 cm
  • ATTRIBUZIONI Andrea Di Cione Detto Andrea Orcagna (notizie 1343-1368)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Nuzi Allegretto
    Spinello Aretino
    Maestro Della Pentecoste
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Offner, nel 1962, ha supposto che il polittico possa provenire dalla cappella del Palagio nella chiesa della SS. Annunziata, fondata nel 1353 ed affrescata da Taddeo Gaddi con storie di S. Niccolò (Tonini). Nella cappella dedicata a questo santo, presente anche nel polittico, è oggi un quadro dell'Empoli che fra i quattro santi rappresentati ne ha tre (Niccolò, Andrea e Giovanni Battista) che si trovano anche nell'opera in esame. Nel 1810, per la soppressione napoleonica dei conventi, questa opera fu incamerata dallo stato e passò all'Accademia di Belle Arti. Risulta così menzionata nei documenti relativi: "un quadro in tavola alto braccia 1 e 18 soldi rappresenta la Madonna con Gesù Bambino e vari angeli che reggono un padiglione e Sant'Antonio abate e altri santi in campo d'oro, opera antica (AABBAAFI). In questa occasione fu immagazzinato in un deposito appositamente creato dalla commissione nel convento di S. Marco (cfr. Inventario 1810-1813). Dopo il 1813 tornò in Accademia dove rimase in locali di ricovero delle opere d'arte non esposte al pubblico. Ancora nel 1855-1859 Masselli la vide nel "Ricetto della scuola del Nudo" (n. 243) allora adibito a magazzino. Risulta poi esposto in pinacoeca nel 1884 (Pieraccini). Dal 1900 al 1915 fu concessa in deposito alla chiesa di S. Maria Maggiore. Fu nuovamente esposta in Accademia nel 1934 dove si trova tuttora. Attribuito ad Andrea Orcagna da Siren e da Toesca, ed in parte da Berenson fu poi ritenuto da Suida opera di Allegretto Nuzi, orcagnesco fabrianese; Wulff proponeva invece un'attribuzione a Spinello Aretino. Luisa Marcucci sembra non avere dubbi sulla autografia di Andrea Orcagna date le strette affinità fra questo dipinto e la pala Strozzi. Offner ritenne di distinguere l'opera dalla produzione di Andrea attribuendola al Maestro della Pentecoste. In epoca recente si è imposto il riferimento a Orcagna sottolineando un parziale intervento della bottega. Nella recente scheda del catalogo generale dell'Accademia Angelo Tartuferi ritiene il polittico una delle opere più significative dell'attività giovanile dell'Orcagna, ancora profondamente legata alla tradizione giottesca. La Parenti (2001) pone dei dubbi sulla possibile provenienza del polittico dalla cappella del Palagio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900191208-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890 n. 3469
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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