monumento funebre - ad arco di Giuliano da Sangallo (e aiuti), Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio (ultimo quarto sec. XV)

monumento funebre ad arco post 1479 - 1486

Tomba ad arcosolio con cornice in pietra serena figurata con volute agli angoli della base ed al sommo; urna in pietra di paragone a sezione ellittica; estradosso affrescato

  • OGGETTO monumento funebre ad arco
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    pietra di paragone/ scultura/ incisione
    pietra serena/ scultura/ doratura
  • MISURE Profondità: 63 cm
    Altezza: 207 cm
    Larghezza: 355 cm
  • ATTRIBUZIONI Bigordi Domenico Detto Domenico Ghirlandaio (1449/ 1494): esecuzione (affreschi)
    Giuliano Da Sangallo (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Francesco Sassetti, fu "general manager" del banco mediceo dal 1459 alla sua morte nel 1490. Non si sa con esattezza quando acquisì i diritti di patronato sulla cappella; ancora al 1470 i sepolcri di famiglia si trovavano nel complesso di S. Maria Novella (Sepoltuario Rosselli). La supposizione che il Sassetti litigasse con i monaci domenicani di S. Maria Novell perchè voleva far dipingere un soggetto francescano nel coro della loro chiesa, si trova per la prima volta nella Cronaca del Biliotti. Tra il 1470 ed il 1480 la tavola d'altare con stemmi familiari fu rimossa dal suo vecchio posto in S. Maria Novella e in questo stesso periodo il Sassetti trasferì il suo patronato in S. Trinita, interessandosi della cappella situata nel braccio destro del transetto e già dedicata a S. Francesco. La casata dei precedenti patroni, i Petroboni, si era estinta. La prima menzione di una qualche attività per la trasformazione della cappella è del 1/02/1480. Il complesso delle tombe dei Sassetti è stato studiato come il maggiore esempio di piena accettazione delle forme del paganesimo antico nell'arte fiorentina (Warburg-Chastel). E' anche il primo esempio di mausoleo di famiglia di Firenze, secondo un'idea albertiana che conferma la paternità di Giuliano da Sangallo anche per il progetto generale della cappella. La fascia delle tombe, posata sul basamento in pietra serena, si diatacca nettamente per tematiche e per cromatismo, da quelle superiori, evolvendo la contrapposizione simbolica tra la morte e la vita eterna. Come ha notato il Saxl nelle due tombe manca ogni riferimento esplicito a Cristo mentre prevale l'iconografia di origine classica. Riassumendo le interpretazioni più recenti (cfr. Ciardi Duprè 1987) i temi fondamentali sono i tre misteri dell'esistenza umana, la vita, simboleggiata dalla conchiglia (nascita) sulla tomba di Francesco; la morte, simboleggiata dai rilievi alla base della tomba di Francesco ed altri simboli di ripresa classica (i thiasos, le anfore, le foglie d'acanto); e la fortuna, rappresentata dalla figura umana ritta su una nave nella chiave dell'arco della tomba di Nera, e, per contrasto, delle virtù che le si oppongono simboleggiate nel fregio dell'arco della tomba di Francesco. La lettura iconografica si svolge, a differenza del solito, da destra a sinistra, e probabilmente anche dalla tomba di Nera (cfr. OA n. 09/00189860) a quella di Francesco, come mostrerebbe l'interpretazione degli affreschi monocromi sugli estradossi. A questa complessa simbologia si aggiungono riferimenti alla solidità della tradizione familiare, richiamata dalla presenza numerosa di stemmi ed emblemi della famiglia Sassetti, le fionde coi sassi di David (da rimandare a David, raffigurato anche nell'affresco esterno alla cappella) e il centauro, simbolo di saggezza, emblema scelto dallo stesso Sassetti in aggiunta a quelli tradizionali della famiglia. Questi emblemi ricorrono nelle formelle inserite nei fregi. Per ciò che riguarda la paternità delle tombe e lo stile, l'attribuzione a Giuliano da Sangallo, avanzata per primi dal Fantozzi (1842), è da mantenere. La Ciardi ha comunque evidenziato la presenza di un altro artista nei fregi decorativi e ha rilevato lo stretto legame con Bertoldo nei fregi figurati sotto la tomba di Francesco. In realtà il legame con l'opera tarda di Donatello e di Bertoldo nei pulpiti di S. Lorenzo è molto forte e si può parlare quindi degli inizi dell'attività di Giuliano da Sangallo sotto la guida di Bertoldo. Nelle urne da notare anche un riferimento alla tomba Medici del Verrocchio nella sagrestia vecchia di S.Lorenzo. Nelle tombe Sassetti si precisa il rapporto di Francesco con Lorenzo il Magnifico che, mentre negli affreschi del Ghirlandaio è accennato solo dalla presenza dei ritratti medicei, si evidenzia qui nella ricerca di artisti affini, nel gusto, per materiali preziosi e lavorati come nei vasi ellenistici e nel riferimento ai temi dell'antichità classica. La datazione più probabile è quella contemporanea agli affreschi e alla tavola. Le tombe sono difatti ricordate nel documento del 1486 (cfr. Luporini 1982) e al momento del testamento di Francesco Sassetti (1488) risultano già in loco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900189861-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1988
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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