lapide, 1743 - 1743

La lapide è formata da quattro lastre quadrate di marmo di uguale dimensione; solo quella in basso a destra è formata da due parti, di cui una incrinata e in parte mancante

  • OGGETTO lapide
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Castelfiorentino (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide riveste un'importanza soprattutto storica poichè ci informa dei principali eventi della Pieve. Inizialmente l'attuale chiesa era intitolata soltanto a san Biagio ed era la parrocchia annessa al castello entro le mura cittadine. Nel 1195 vi trasferitono la Pieve, che si trovava su un colle distante quasi un miglio e che era dedicata a S. Ippolito. Questa "pieve vecchia" doveva essere molto antica, ma non conosciamo la data di fondazione, sappiamo solo che esisteva già nel secolo X. In quello successivo divenne collegiata e fu confermata come tale da Niccolò II con una bolla dell'11 dicembre 1059. Fu poi consacrata da Innocenzo II nel giorno di San Sisto, come si ricava dalla lapide stessa e da un documento pubblicato da Badii nel 1962 (BADII, Giunta alla Vita di Santa Verdiana, Firenze, ed. Poltri, 1692, cap. I, p. 98). Il trasferimento della Pieve nella chiesa di San Biagio fu causato probabilmente dalle brutte condizioni in cui versava la "pieve vecchia" e della sua disagevole ubicazione (essa era la sede del fonte battesimale). Si spiega così l'attuale nome della chiesa intitolata a S.Ippolito e a S.Biagio. Nella lapide si legge ancora che la Pieve, salvata a stento dalla rovina fu rifatta in forma più elegante nel Settecento e fu riconsacrata la seconda domenica di maggio (il 12), del 1743 dall'arcivescovo fiorentino Francesco Gaetano Incontri. Nell'anniversario della consacrazione era concessa ai visitatori un'indulgenza di quaranta giorni. L'attuale chiesa risale al periodo romanico. La letteratura locale la considera molto antica, addirittura precedente al 1195, data che si trova su una porta laterale, mentre lo Stpani (I. MORETTI-R.STOPANI, Chiese Romaniche in Valdelsa, Firenze, 1978, o. 277) fa risalire la costruzione a questo anno, che è lo stesso del trasferimento della Pieve. Non si hanno notizie di altri interventi nella chiesa fino al Settecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188068
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sulla lapide - D. O . M ./ TEMPLUM HOC A MULTIS SAECULIS D. BLASIO/ DICATUM QUOD A. 1195 SUBROGATUM FUIT/ AB ALIO LONGE VETUSTIS ECCLE: COLLEG./ SUB TITULO S. HIPPOLITY MARTYRIS IAM/ APOSTOLICIS LITAERIS NICOLAI P. II A.1059/ ET SOLEMNI RITU AB INNO: P. II A. 1136/ CELEBRATA DEDICAT . INSIGNIS A RUINIS PENE/ SERVATUM ET IN ELEGANTORIEM FORMA/ REDACTUM DOM.A 2A MAII A. 1743 UNA CUM ARA MAXIMA CONSECRAVIT/ ILLMUS REV.MUS FRANCUS CAIETANUS INCONTRIUS PATRICIUS/ VOLAT: ET ARCHIPE.US FLORENT: EIUSQUE/ ANNIVERSARIAE DEDICAT: M EM ORIAM FIERI/ MANDAVIT DOMA 3A MAII E T Q UADRAGINTA/ DIERUM INDULGENTIAS DEVOTE VISITANTIBUS/ IPSAMET DIE CONCESSIT - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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