Cristo in pietà
dipinto murale
1429 - 1429
L'affresco occupa la parete di fronte di una nicchia; l'esecuzione della pittura è piuttosto sommaria come si nota soprattutto nell'aureola dipinta nei coloir bianco e rosso e con i raggi fortemente incisi; tutto intorno vi è una cornice dipinta con motivi a V di vari colori; il cielo è completamente perduto, solo negli angoli più interni si intravedono stelle rosse su fondo bianco
- OGGETTO dipinto murale
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Toscano
- LOCALIZZAZIONE Castelfiorentino (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è rimerso durante i restauri del 1936 quando, volendo ripristinare l'antico aspetto della chiesa, si sono tolte alla nicchia le sovrastrutture settecentesche (essa era infatti intonacata e accoglieva al suo interno un gruppo scultoreo in legno come si vede nella foto della Soprintendenza ai Monumenti n. 3986). L'affresco è venuto alla luce è discretamente conservato considerata la precedente scialbatura e lacune più evidenti si riscontrano solo nel cielo e nel santo a destra (cfr. scheda n. 00188060). La letteratura locale non ha mai preso in considerazione l'affresco, forse per la sua non alta qualità artistica; infatti mentre la parte della testa è abbastanza accurata, l'esecuzione del corpo è goffa, sommaria e imprecisa se si guarda soprattutto la cattiva articolazione delle spalle, la sproporzione fra le braccia e torace e la caratterizzazione poco plastica e naturalkistica di quest'ultimo. In considerazione della data, 1429, che si legge nell'iscrizione alla base dell'affresco, l'autore si rivela anche un po' attardato rispetto ai modelli fiorentini contemporanei (si veda anche l'aspetto ancora trecentesco dei santi laterali), nonostante non manchino conoscenze delle novità prospettiche, rilevabili nel sarcofago, nei chiodi e nella cornice, illusionisticamente aggettante. L'autore sembra quindi di orbita fiorentina più in particolare legato ai modi di Lorenzo Monaco. L'iscrizione alla base si rivolge direttamente agli spettatori invitandoli alla riflessione sul dolore di Cristo; essa infatti dice: "O voi uomini che passate per la via, rivolgete l'attenzione e guardate se esiste un dolore simile al mio". E' da notare inoltre un'incisione nel ventre del Cristo immediatamente sopra l'ombelico con la data 1582 e la scritta JACOBUS chiaramente leggibile e SCHOLLA (di lettura piàù incerta) forse il cognome dell'ignoto incisore. In entrambi gli spigoli vi sono due cardini, forse indizio della presenza in questo luogo di una porta prima che venisse ridotta a nicchia e poi affrescata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188059
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI all'altezza del ventre scritto (la seconda parola è doi lettura incerta) - 1582/ JACOBUS SCHOLLA - A GRAFFITO -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0