Madonna adorante

scultura,

Scultura in terracotta dipinta raffigurante la Madonna adorante: inginocchiata e con le mani giunte in preghiera, tiene il volto inclinato verso sinistra e lo sguardo abbassato. Indossa un abito rosso con cinta alta e scollo quadrato

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA argilla/ modellatura a mano libera, pittura
  • ATTRIBUZIONI Buglioni Benedetto (bottega): scultore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Madonna fa parte di un presepe di cui sopravvivono anche san Giuseppe, il bue e l'asino, due pastori e due angeli. La produzione di questi preseoi a figure mobili o di analoghi gruppi plastici raffiguranti la Deposizione, si fece frequente a Firenze fra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento ed è stata messa in rapporto con la predicazione savonaroliana e il suo seguito domenicano, volti ad esaltare la religiosità tradizionale e i soggetti semplici e domestici che suggerissero ai ceti popolari facili meditazioni sulla vita di Cristo nei momenti più comprensibili e quotidiani. Le sculture si trovavano ambientate in nicchia con lo sfondo dipinto, così da creare una sorta di scena teatrale: lo vediamo ancora nel presepio di Volterra, avvicinabile ad Andrea della Robbia, con il paesaggio dipinto da Benozzo Gozzoli, in quello del Battistero di Pomarance, attribuito a Zaccaria Zocchi o in quello della chiesa di San Giovanni in Sugana (San Casciano Val di Pesa), opera della bottega dei Buglioni, che nella chiesa hanno eseguito la maggior parte della decorazione plastica (si prescinda però dalla figura della Madonna, opera moderna). La maggior parte dui questi presepi sono opera della bottega di Andrea della Robbia e dei suoi figli, tutti legati in vario modo all'ambiente di San Marco: come osserva giustamente Giancarlo Gentilini gli studi su questo settore della plastica quattrocentesca e cinquecentesca sono ancora insufficienti per stabilire esatte attribuzioni dei vari gruppi, dato che non conosciamo con precisione quanti e quali scultori abbino praticato la tecnica della terracotta invetriata. Per quanto riguarda il presepe in questione mi sembra che l'accostamento più probabile sia alla bottega dei Benedetto e Santi Buglioni, ad una data intorno al 1510. Si confronti infatti per la Madonna quella del tabernacolo Bottighi dell'Ospedale degli Innocenti, mentre il pastore giovane dal particolare abbigliamento con i ginocchio scoperti, ritorna in varie pale invetriate dei Buglioni, come quella del convento delle Agostiniane di Poppi o nella Natività Buonafede (Parigi, coll. Arnoldi Seligman). D'altra parte rientra nelle caratteristiche di questi plastificatori anche la ripresa di prototipi illustri tardo quattrocenteschi (Benedetto da Maiano, Antonio Rossellino, Verrocchio), che vediamo riproposta nella Madonna, in cui l'ovale compatto del volto incorniciato dai lisci capelli divisi dalla scriminatura centrale, può richiamare la Madonna dell'Olivo di Prato di Benedetto da Maiano. Dai dipinti e dalle pale contemporanee in terracotta invetriata come quella della collegiata di Casole della bottega di Giovanni della Robbia, si può supporre la ricostruzione del gruppo secondo uno schema consueto che vede ai due lati, in primo piano, i due pastori; a sinistra quello giovane, disposto frontalmente, a destra l'altro, orante, di profilo rispetto al riguardante. Al centro, arretrata, la Madonna con il Bambino davanti, a coprirle la parte inferiore delle gambe non perfettamente finite e, alla sua destra, completamente visibile San Giuseppe. sul fondo i due animali e due angeli, che pure mostrano una sommaria esecuzione della parte inferiore, sicuramente fatta per non essere vista con troppa larghezza. Come informa l'Acidini questa Madonna è ricordata negli inventari a partire dal 1528 adorna di una corona d'ottone, di un velo, di un vezzo al collo e di un fiore d'argento in mano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900187516
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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