tre fanciulli ebrei condotti alla fornace

dipinto, post 1640 - ante 1649

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 176 cm
    Larghezza: 216 cm
  • ATTRIBUZIONI Lippi Lorenzo (1606/ 1665)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'pera venne riprodotta per la prima volta in una stampa,disegnata da G.Bo zzolini ed incisa da F.Gregori, nell' Etruria Pittrice del Lastri (1795), il quale la diceva appartenente al Dragomanni. Acquistato nel febbraio del 1911 dal marchese Stiozzi-Ridolfi, il dipinto fu esposto dal 1° agosto di quell'anno nella Galleria dell'Ac cademia, quindi pervenne nel 1928 calla Palatina. Esposto nel 1922 alla "Mostra della Pittura Italia na del Seice nto e del Settecento", fu particolarmente apprezzato in tale occasione per la calda intonazione della tavolozza alla veneziana, per le tinte più fus e, la pennellata più sciolta, nonché per la mancanza di quegli azzurri all ora, ritenuti stridenti e caratteristici del Rosselli. Più tardi Sricchia (1953) avrebbe interpretato questo svolgimento più brillante e più libero come un adeguamento da parte del Rosselli alla nuova pittura fiorentina. P ochi anni dopo F Faini (1955-65) ribadirà questa ricerca di un cromatismo nuovo, più fuso, che- presente già nel 'Tobiolo e l'Angelo' e nel 'Lot e l e Figlie' della Galleria Corsini, raggiungerebbe nel nostro dipinto una ma ggior finezza. La Faini vi nota inoltre, insieme alla dolcezza correggesca del giovane che volge lo sguardo verso l'alto (dolcezza già presente nel Cigoli), un ricordo del manierismo alla Bronzino nelle forme del fanciullo seminudo, nonché richiami caravaggeschi nel volto dell' aguzzino di sinis tra. A questo dipinto la Faini riferisce il disegno nr. 9763 degli Uffizi , raffigurante un nudot chinato verso sinistra, le braccia legate, nel qua le rileva derivazione dal Passignano ed insieme chiaroscuro correggeschi. Recentemente, C. D'Afflitto (1979) ha avanzato anche per quest' opera il n ome di Loren&o Lippi al posto di quello del Rosselli, sostenendo che la tr adizionale attribuzione al Rosselli si basava sul Lastri (1793), ma già al tre volte certe attribuzioni dell' Etruria Pittrice sono risultate poi ins ostenibili, inoltre, lo stesso Baldinucci ricorda che i Dragomanni (presso i quali il dipinto si trovava nel Settecento) furono committenti sia di M atteo Rosselli che del Lippi per quadri non meglio specificati. La D'affli tto proponeva quindi di confrontare quest'opera con altri dipinti recupera ti nel suo saggio a Lorenzo Lippi, come la 'Cena di Erode' in deposito al Cenacolo di Foligno o i due 'Concerti di San Gaetano' (quest'ultimi però d i data più tarda), sia per le fisionomie dei volti che per la stessa stesu ra pittorica. D'altronde la composizione più articolata in profondità nonc hé il rilievo ad essa conferito dalla concentrazione luministica, indicher ebbero una tappa più avanzata rispetto alle prime prove dell'artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900187479
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 3560
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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