autoritratto di Gerrit Dou

dipinto, 1658 - 1658

Soggetti profani. Ritratti: Gerrit Dou. Simboli: (morte) teschio. Oggetti: tendaggio. Sculture: bassorilievo con putti; ripiano in pietra. Elementi architettonici: arco ribassato. Abbigliamento: abbigliamento contemporaneo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 49.2 cm
    Larghezza: 33.9 cm
  • ATTRIBUZIONI Dou Gerrit (1613/ 1675)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Autoritratto rappresentato come visto attraverso una cornice centinata con davanzale decorato in basso da un rilievo con putti che giocano con una capra, ispirata ad una composizione di F. Duquesnoy, come quello nella Galleria Doria-Pampi a Roma (E. A. Safarik, G. Torselli, La Galleria Doria Pamphili a Roma, 1982, fig. 37). Acquistato nel 1676 a Leida da Gioacchino Guasconi residente del Granduca in Olanda, per Cosimo III. Il dipinto costò 800 fiorini (De Jongh), giunse a Firenze nel marzo dell'anno successivo. Nel 1704 è già ricordato nella Galleria degli Uffizi nei cui inventari successivi compare regolarmente. Come ha documentato il De Jongh e anche il Bacci, Cosimo III cercò di avere in tutti i modi l'autoritratto dell'allora famoso pittore olandese, riuscendo ad entrare finalmente in possesso dell'esemplare oggi agli Uffizi, grazie anche all'aiuto di Frans van Mieris, allievo di Dou. Il dipinto è datato chiaramente 1658. Il pittore è rappresentato con gli attributi allegorici connessi all'humana fragilitas: il teschio sul quale poggia la destra, mentre la sinistra è allusivamente rappresentata in un cenno di commiato e di uscita dalla scena, che contrastano con la spensieratezza del fregio con i putti che giocano, scoperta allusione alla brevità della vita umana. Questo fregio compare anche nel violinista del Museo dell'Hermitage di Leningrado (n. 888; Martin 1901, n. 82). Una replica di misura più piccola (34x26), non firmata e non datata, era presso l'antiquario D. Katz e Dieren (foto RKD). Inciso da G. D. Campiglia/ P. A. Pazzi; V. Gozzini/ Lasinio figlio, per 'Reale Galleria', S. III, vol. III. G. Cooke; C. Castelnovo/ I. C. Theverin per F. Ranalli 1841-46, vol. dei ritratti. L'opera, dopo il 1942 e prima del 1945, è stata trasportata dalle truppe tedesche a San Leonardo in Alto Adige
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900186876
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 1882
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2024
    2006
    2015
  • ISCRIZIONI sul parapetto, al centro - G. Dou 1658 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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