Madonna di Crevole. Madonna con Bambino
La Madonna a mezza figura tiene con il braccio sinistro il Bambino e lo presenta allo spettatore indicandolo con la mano destra (Tipo di Madonna odigitria). Gesù Bambino ha la mano destra alzata a toccare il volto della vergine. Il manto blu della Madonna è percorso da crittografie, secondo un uso tipicamente bizantino, come la presenza della cuffia rossa (maforion) sotto il velo. Il Bambino presenta una veste leggerissima e trasparente che esalta l'incarnato roseo del corpicino. Il volto della Vergine è caratterizzato da grandi occhi languidi che sprogionano solennità e dolcezza allo stesso tempo. Una grande raffinatezza esecutiva caratterizza questa tavola in cui si fondono magnificenza e tenera intimità, tanto Duccio ha saputo rappresentare quel legame d'amore profondo che si instaura tra madre e figlio
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera/ doratura
-
ATTRIBUZIONI
Duccio Di Boninsegna (1260 Ca./ 1318)
-
ALTRE ATTRIBUZIONI
Maestro Di Crevole (stubblebine, 1979)
- LOCALIZZAZIONE Siena (SI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola proviene dalla Chiesa di Santa Cecilia a Crevole. Fu esposta per la prima volta nel 1904 alla "Mostra di arte antica senese" come opera della maniera di Duccio ma nel 1905 Coletti la riferì senza dubbio al giovane Duccio. A questa tesi aderirono la maggior parte degli studiosi del tempo : Lusini (1913), Van Marle (1924), Soulier (1929), Weigelt (1930), Procacci (1932), Gamba (1933-34), Sandberg Vavalà (1934). Vi furono però studiosi di parere diverso che credevano l'opera di un artista senese vicinissimo a Duccio, come ad esempio Toesca (1927), o che assegnavano la tavola alla bottega di Duccio, come Cecchi (1928) e Hautecoeur(1931). Adolfo Venturi (1907) scrisse che "certe debolezze ....ci avvertono che .....è un opera di un primitivo scolaro di Duccio...). A seguito della prese di posizione netta da parte di Longhi (1948) sulla paternità di Duccio, la critica unanime ritenne la tavola di Crevole opera giovanile di Duccio, a parte lo Stubblebine (1979) che la staccava dal catalogo di Duccio per attribuirla ad un ipotetico "Maestro di Crevole". Bellosi infine, nella sua recente scheda per il catalogo della mostra (2003), ritiene la Madonna di Crevole affine ad un'altra opera di Duccio : la Madonna di Castelfiorentino, conservata nel Museo di Santa Verdiana
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900185904
- NUMERO D'INVENTARIO OA/4539
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0