scrivania - manifattura francese (prima metà sec. XVIII)
scrivania,
1700 - 1749
'Bureau' rettangolare, facciata bombé e incurvata, scandita da quattro elementi a mensola rovesciata e contenente sette cassetti e un'anta centrale rientrante; fiancate dritti, otto gambe a mensola terminanti a voluta unite da due raccordi mistilinei e poggianti su sostegni a trottola in ottone. L'intera ossatura è impiallaccita di ottone, dorato e tartaruga con un intarsio di tipo 'boullé'
- OGGETTO scrivania
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MATERIA E TECNICA
tartaruga/ intarsio
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MISURE
Profondità: 55 cm
Altezza: 78 cm
Larghezza: 96.5 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria del Costume
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE la scrivania entrò a far parte dell'arredo della Villa di Poggio a Caiano quando il 19 febbraio 1867 fu inviata a Firenze dalla Reggia di Piacenza. Questo tipo di mobile francese, detto spesso erroneamente 'bureau Mazarin', deriva dagli stipi italiani del tardo Cinquecento e del Seicento: nell'esemplare di Pitti ciò è ben visibile essendo nettamente divisa la parte inferiore del mobile da quella superiore, trasposizione, per l'appunto, dello stipo tardo-rinascimentale. Lo sviluppo stilistico di questo tipo di 'bureau' (vedi E. Moliner, 'Le mobilier au XVUUè et au XVIIIè siècles', Parigi, s.d., ma 1898) passa dal tavolo con uno stipo 'en suite' appartenuto al maresciallo di Crequi al cosiddetto 'bureau' di Maria de' Medici (dove lo stipo diventa gradino e le gambe si moltiplicano, ambedue questi mobili sono attualmente nel Museo di Cluny) per giungere al modello qui esaminato. Non infrequente nella storia della mobilia francese del tardo regno di LUigi XIV, ne esistono diversi esemplari con vari tipi di decorazione: con semplici intarsi geometrici di legni contrastanti o a motivi floreali di derivazione olandese. I più rappresentativi dell'epoca sono quelli con intarsio di tipo 'boulle' (ottone e tartaruga), decorazione la cui origine figurativa risale alle invenzioni di Jean Bérain, il quale pubblicò un ragguardevole numero di disegni che influirono in maniera decisiva sull'arte tardo-barocca francese, soprattutto nella sua veste più gaia e leggera. Si possono citare altri esemplari di mobili simili al nostro: nel Museo Civico di Torino, probabilmente proveniente da Parma (vedi L. Mallé, 'Mobili e arredi lignei', catalogo del Museo Civico di Torino, Torino, 1972, fig. 143), nel Bayerisches National Museum di Monaco (vedi A. Gonzales-Palacios, 'Il mobile nei secoli', vol. IV, fig. 49), nella collezione Roudinesco di Parigi, nel Castello di Fontainebleau (vedi E. Williamson, 'Les meubles d'art du Mobilier National', Parigi, s.d., vol. I, tav. 22). Molti di questi 'bureaux' presentano nella parte inferiore dei cassetti, dei festoni con lo stesso tipo di decorazione, motivo che non si riscontra nel mobile di Palazzo Pitti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900162751
- NUMERO D'INVENTARIO MVPC 1739
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2000
2006
- ISCRIZIONI C.R.P.I. 15 - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0