progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore

modello architettonico, 1635 - 1635

Modello ligneo verniciato in bianco con applicazione di rilievi in cera policroma (alcuni sostituiti di recente da riproduzioni fotografiche). Costituito da tre ordini è scandito, orizzontalmente, da una cornice a balaustra e una poggiante su mensole, verticalmente da paraste scanalate composite. Tre portali fiancheggiati da colonne, e sormontati da rilievi i due laterali e da sculture con stemma, quello maggiore, si aprono nel primo ordine intervallati da nicchie. Il secondo con le stesse linee verticali, è decorato, ai lati, da due nicchie con occhi, e, al centro, da un grande rilievo centinato raffigurante L'Annunciazione della Vergine al cielo. Il coronamento, a timpano sagomato con Colomba dello Spirito Santo, ospita al centro un ampio occhio con decorazioni di volute e bande - sopra uno stemma dell'Opera del Duomo - e, ai lati due nicchie

  • OGGETTO modello architettonico
  • MATERIA E TECNICA cera/ modellatura/ pittura
    legno/ intaglio/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Fiorentina
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Coccapani Sigismondo
    Baccio del Bianco
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Complessa e articolata struttura lignea che presenta il contributo dell'Accademia al concorso del 1634-35 - vincitrice su quelli di Bernardino Radi, Domenico Passignano e Gherardo Silvani, solo quest'ultimo però trasformato in modello - e che sarà l'unica fra le tante proposte ad avere una, seppur temporanea, concreta realizzazione. Ricca di elementi architettonici e decorativi appare, nel suo insieme, una composizione formale e poco fusa tanto da risultare "accademica". Spesso controverso nell'attribuzione ad un singolo esecutore o a più mani - viene infatti presentata come il Modello dell'Accademia nel periodo dl provveditorato di Giovan Battista Pieratti - il Del Moro (1887) vi vede una prevalenza creativa nella persona del Provveditore responsabile - seguito da Poggi (1904) e dal Busse (1911) - mentre Giovanni del Rosso (1805) avanza il nome di Baccio del Bianco. Anna Matteoli (1974) sostiene, invece, la paternità di Sigismondo Coccapani in base ad un documento (in vero non molto probante) da lei pubblicato (cfr. bibl.). Quanto alla messa in opera di questo progetto - il primo che, dopo la facciata arnolfiana, si cimentava con la pietra ed i marmi - i lavori furono iniziati nel 1636 (ottobre) sotto la direzione di Gherardo Silvani, architetto dell'Opera, e per le numerose controversie (si ricordi che il Silvani era stato autore di un modello alternativo, cat. n. 129) portato avanti fino al 1639, quando, per ordine del Granduca, furono completamente sospesi i lavori. Si attenderà però il XIX secolo, e l'inizio della definitiva facciata del De Fabris, per distruggere questa parziale costruzione (era sopravvissuta anche a due facciate posticce, erette nel 1661 e nel 1688, in occasione di matrimoni medicei)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161667
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sotto il timpano - FERDINAN. II. MAGNUS. DUX. ETRURIE. MDCXXXV.// - lettere capitali - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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