Gesù Bambino con angeli

miniatura,

Iniziale istoriata a corpo azzurro con motivi a filigrana in bianco con cornice in giallo profilata a ovoli, su fondo oro, ornata all'esterno da fogliette in verde, rosa e azzurro con gocce dorate, entro una cornice profilata in rosso scuro con liste in rosso, ornato da filigrana in oro, e circondate da cornice dorata, a gli angoli riquadri inocra con motivi geometrici in oro. Campo interno a fondo oro, ove al centro è raffigurato Gesù Bambino (con aureola dorata entro la quale è una croce rossa); con fasce bianche e veste rossa, entro una mandorla dorata con raggera dorata e bordo celeste. Ai lati stanno 4 cherubini, in alto e in basso, con aureola dorata (in alto a sinistra e in basso a destra in arancio; in alto a destea e in basso a sinistra in azzurro). A destra e a sinistra nella parte centrale stanno due angeli con cetra (a sinistra) e liuto ( a destra) in oro, con veste rosa e ali azzurre. Entrambi hanno stola sacerdotale in bianco con croci nere, a diadema dorato suicapelli, con gemma rossa

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ inchiostro/ pittura a tempera/ doratura/ miniatura
  • ATTRIBUZIONI Giovan Battista Di Biagio Sanguigni (1393/ 1451)
  • LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice appare ricordato nel commento del Milanesi alle Vite di Vasari (1850) e nella successiva opera di Pini e Milanesi, che ritengono riferito a questo codice un documento di pagamento del 1429, pubblicato anche dalla Levi D'Ancona(1962, p.191). Descrittto semplicemente dal D'Ancona (1914), il codice viene valutato per la prima volta dal puntodi vista stilistico da A. M. Ciaranfi (1932) e dal Salmi (1954).E' attribuito a Matteo Torelli dalla Levi D'Ancona (1961; 1962, p.234), la quale nega l'attribuzione a Rossello di Jacopo Franchi, che era stata proposta dal Milanesi (1850) e da Thieme e Becker (1916), che suggeriscono, per alcune miniature, (ma non dicono quali) il nome di Giovanni Battista di Biagio Sanguigni (1393-1451). Il Marchini (1963) attribuisce il codice alla collaborazione di Matteo Torelli e Rossello di Jacopo Franchi, riferendo al manoscritto un documento di pagamento datato 1428, che fa il nome di quest'ultimo pittore. Egli esprime la forte probabilità che il documento (Prato, Archivio Datini, Pieve di S. Stefano, Libro d'Entrata ed uscita, n. 1167, 1428)si riferisca al nostro codice (che èdel 1429) immmaginando che le miniature siano state eseguite pima della rilegatura.Il Machini attribuisce le iniziali istoriate a tre mani diverse, tutte influenzate dallo stile di Lorenzo Monaco. Assegna per motivi stlistici al primo pittore (Rossello di Jacopo Franchi) e le iniziali di c. 53v (S. Giovanni Evangelista) e di c. 51 (Martirio di S. Stefano); al secodno pittore (Mattero Torelli) le iniziali di c. 48v (S. Sefano in trono); c.43v (Adorazione del bambino), e c. 3r (il re dAvid e l'Eterno); al terzo pittore (Giovan Battista di Biago Sanguigni)attribuisce le iniziali di c. 61v (S. Tommaso Becket); c. 68r (S. Silvestro), c. 67r (SS.Innocenti); c. 36r (Gesù Bambino); c. 51r (la parte superiore del'iniziale); e c. 3r (iniziale eseguita su disegno del Torelli). L'ipotesi sembra accettabile, considerando il diverso stile e la diversa qualità di esecuzione dei tre gruppi idi iniziali istoriate, di cui i primi due sono i più pregevoli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161618-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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