angelo orante

dipinto, post 1600 - ante 1699

Angelo inginocchiato in adorazione, sulle nuvole

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Salvi Giovanni Battista Detto Sassoferrato (1605/ 1685)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela è da mettere in relazione con un disegno analogo del Sassoferrato conservato nella Royal Collection di Windsor Castle, pubblicato nel catalogo redatto da Blunt e Cooke (A. Blunt-H. L. Cooke, "The Roman Drawings of the XVII and XVIII Centuries in the Collection of Her Majesty the Queen at Windsor Castle", London 1960, p. 105). Il disegno n. 900 inv. 6070 rappresenta infatti un angelo in atto di adorazione con la stessa positura e gli stessi particolari della tela della Collezione Longhi; inoltre coincidono pressappoco anche le misure: 36,5x23,3. La stessa figura di Angelo si ritrova in un disegno preparatorio per una 'Crocifissione', sempre a Windsor. Il disegno n. 898 inv. 6093 raffigura un 'Cristo crocifisso' con in alto, ai lati, due cherubini e in basso due angeli adoranti; è quello di destra che insieme al disegno già citato si ricollega al dipinto Longhi. Blunt e Cooks mettono in relazione questa Crocifissione con l'analoga composizione del Salvi nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino ("Nuovi acquisti della Galleria Nazionale di Urbino", in "Bollettino d'Arte", 1921, p.280). Nella tela di Urbino però l'angelo a destra è stato sostituito con un S.Giovanni, il cui disegno è sempre conservato a Windsor (cfr. n.901, inv.6060). E' probabile che i disegni della Royal Collection siano uno studio per un'altra pittura che non c'è nota: a questo proposito gli studiosi rimandano ad una segnalazione del Thieme-Becker ("Kunstler Lexicon", N.Goerin, ad vocem, Leipzig, 1935, vol.XXIX, pp.36l-363- di una 'Crocifissione' nella Collezione Weber ad Amburgo, ora perduta. Ma la 'Crocifissione' Weber, riprodotta nella fotografia n.85679 del Kunsthistorisches Institut di Firenze presenta una composizione del tutto diversa, incontrata nell'episodio dello svenimento di Maria, nè vi compaiono angeli. E' probabile quindi che l''Angelo in adorazione' della Collezione Longhi possa essere un elemento erratico di una composizione perdute smembrata, desunta dalla Crocifissione di Windsor, oppure un quadretto a sè stante di tipo devozionale, ripetuto dal Sassoferrato dalla medesima opera. L'angelo ricorda, nel tipo della veste, analoghe figure del Perugino come di Raffaello giovane. Gli occhi sgranati, simili in tante opere del Sassoferrato, ci indicano invece un patetismo tipicamente secentesco. Ma anche il ductus ci rivela che la poetica del Sassoferrato non si rivolge solamente al recupero arcaizzante della cultura peruginesco-raffaellesca, ma seguiva le vie più attuali della Roma secentesca, nella sua corrente classicista, trovando ispirazione nei grandi pittori emiliani, come i Carracci, il Domenichino, il Reni e l'Albani. In merito a questi aspetti del Sassoferrato è importante l'ultimo studio sul pittore marchigiano: F.Macê de Lepinay, "Archaïsme et purisme au XVIIe siècle, Les tableaux de Sassoferrato à S.Pietro de Pérouse", in "Revue de l'Art", n.31, 1976, pp.38-56
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900155624
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sul retro della tela - su cartellino: "Walpole's Collection" - lettere capitali - non determinabile - inglese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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