pellegrino in riposo

dipinto, ca 1760 - ca 1760

Figura maschile che, poggiandosi ad un bastone, riposa all'ombra di un albero. Sullo sfondo una piazza di una cittadina

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ceruti Giacomo (1700/ 1768)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro reso noto, con l'attribuzione al Ceruti, nella Mostra milanese del 1953, era entrato in Collezione Longhi sicuramente prima di questa data per dono di Alberto Doddoli. L'autografia del dipinto, accettata dal Marino e dal Boschetto, non è stata posta in dubbio anche negli studi più recenti della Gengaro e del Caprara che hanno tuttavia analizzato l'opera solo in margine ad altri problemi sul catalogo dell'artista. Per l'iconografia del personaggio, rappresentato in primo piano, gli studiosi hanno proposto la figura di un pellegrino, ad eccezione del Boschetto che avanza l'ipotesi che possa raffigurare un mendico. La presenza di un pellegrino è d'altronde giustificata nel dipitno dalla rappresentazione sullo sfondo di una festa del patrono e della fiera annuale. Gli addobbi che pendono dall'alto di una delle case, i venditori ambulanti che costeggiano con tende e trespoletti l'angolo del santuario e la scena di elemosina fra un altro pellegrino e due giovani, proprio davanti al santuario, sono la prova, secondo il Marini, che nel borgo bresciano è giorno di festa. La supposizione che si tratti di un paese nei dintorni di Brescia, data per scontata dallo studioso, sembra probabile sia perchè è documentata la presenza del Ceruti in questa città (cfr. V. Caprara, "Giacomo Ceruti", in "Dizionario Biografico degli Italiani", terza bozza, 30 Nov. 1979, pp. 60-63), sia perchè il problema degli 'accattoni forestieri', come ricorda l'Odorici (cfr. F. Odorici, "Storie Bresciane...", Brescia 1853-65, vol. IX, 1860, p. 332), era particolarmente sentito in questo territorio dove furono promulgate delle "provvisioni", di cui una nel 1735, per la loro espulsione. E' probabile quindi che il dipinto sia stato eseguito a Brescia o comunque per un committente bresciano. Del resto il Tesori e la Cipriani che curarono le schede del catalogo per la mostra del '53, notarono nel dipinto Longhi un'affinità stilistica e compositiva con il 'Ritratto di giovane', oggi alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma, ma proveniente dalla Casa Martinengo di Brescia (cfr. "I Pittori della realtà in Lombardia", Milano, 1953, p. 68, n. 122). Se si considera valida la linea interpretativa del Marini sul rapporto delle opere del Ceruti con le 'Storie Bresciane' dell'Odorici, il 'Pellegrino in riposo' potrebbe datarsi dopo la provvisione, già ricordata del 1735. Una datazione analogamente motivata è quella che il Marini propone per il 'Ritorno del soldato di ventura', dopo la provvisione del 1740, sulla proibizione degli ingaggi militari per conti di potenze straniere. Tuttavia questo studioso, considerando il pellegrino una figura non completamente assimilabile agli 'accattoni forestieri' non propone, per il quadro di Longhi, il collegamento con le 'Storie Bresciane' e data l'opera dopo il 1760, contemporanea quindi al termine del ciclo Avogadro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900155592
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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